lunedì 28 dicembre 2009

La scintilla scatena l'incendio

Magra consolazione, certamente, ma ho l’impressione che il Servizio Reclutamento e Addestramento di al-Quaeda debba essere un po’ in crisi, se devono ricorrere a qualcuno che il padre stesso aveva ripetutamente denunciato alle autorità, a diabolici esperti di esplosivi che non riescono a costruire un detonatore che funzioni e a un assassino imbranato che si dà fuoco alle palle nel tentativo di far esplodere una carica tra le gambe, nascondendosi sotto una coperta. Ovviamente, basta un idiota male intenzionato per fare molto danno, o un taglierino per dirottare aerei, perchè i cosiddetti servizi di sicurezza, quelli che molestano anziane signore inferme negli aereoporti perchè indossano reggiseni con anima di metallo e madri di neonati con il biberon, sono – come qui si sostiene da tempo – un teatrino organizzato per calmare i gentili viaggiatori. In pochi giorni abbiamo visto il fallimento dei 50 agenti 50 che avrebbero dovuto proteggere Berlusconi e neppure si sono accorti che qualcuno lo stava usando in stile “tre palle un soldo”, dei salva Papa che hanno faticato a bloccare una povera donna fuori di testa e ora della catena di controlli sui voli aerei, una catena che vale soltanto come il proprio anello più debole, dunque assai poco. Ma chi gestisce questo colossale apparato di sicurezza globale, Trenitalia?

giovedì 24 dicembre 2009

Poesia, E Buon Natale a Tutti

Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra
in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i Magi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro Seduto:
torna presto da dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente.
O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.

Gianni Rodari

martedì 22 dicembre 2009

Poesia

"Il confine tra la mia vita e la morte altrui
passa dal divanetto di fronte alla tv,
pio litorale dove si riceve
il pane dell’orrore quotidiano. Davanti all’ingiustizia che sublime
ci ha tratto in salvo per farci contemplare
il naufragio da terra,
essere giusti rappresenta
appena la minima moneta
di decenza da versare a noi stessi,
mendicanti di senso,
e al dio che impunemente
ci ha fatti accomodare sulla riva,
dal lato giusto del televisore"

Valerio Magrelli

venerdì 18 dicembre 2009

I problemi reali . . . e il mito

help_center_caritas2
Oltre mezzo milione di italiani, l’equivalente di due medie città italiane, sono scomparsi dal loro luogo di lavoro e hanno perduto lo stipendio nel corso del 2009, più di centomila nell’ultimo trimestre (ISTAT), ma i siti di alcuni importanti giornali tardano a mettere la notizia on line e il TG del Minzculpop riuscirà a impapocchiare la notizia confrontandola con la disoccupazione in Bangladesh o nel Delta del Mississippi, ben dietro la resurrezione di Silvio uscito dalla grotta del dolore. Noi andiamo meglio degli altri, ci sentiremo ripetere, che è come dire, coraggio, signora, lei ha sei mesi di vita, pensi a quelli che ne hanno tre o quattro, e il pensiero di avere un po’ meno disoccupati che in America sarà certo di grande conforto per i Pautasso, i Percuocolo, i Busetto rimasti a piedi. Non ci sono prognosi per la guarigione di questi uomini e donne rimasti senza lavoro e non vedremo nei programmi di propaganda governativa come Pòrtalo via a Pòrtalo via (Andalù, l’amico degli animali) i loro volti sofferenti e feriti nei plastichini dei loro bilocali in via di sfratto, visto che nello stesso periodo i mutui in “sofferenza”, come se fossero i mutui a soffrire, sono raddoppiati, con le prefiche di regime alla Cicchitto, Quagliarella, Bonaiuti. Non c’è sangue, e i disoccupati non servono alla beatificazione del Primo Martire. Sono la realtà che scalfisce il mito.

mercoledì 16 dicembre 2009

Il berlusconismo come religione

lazarus
L’effetto più importante della aggressione fisica subita da Berlusconi è quello di averlo riportato nella dimensione del mito e di averlo strappato alla miseria della realtà quotidiana nella quale quale la sua “figura mistica” si stava impantanando e logorando, fra pettegolezzi, orgette, mignotte, pillole per disfunzioni erettili, banalità della politica reale e quotidiana, leggine, processi, tradimenti possibili dei suoi cortigiani, insomma le cose normali di noi mortali. Silvio Berlusconi deve il proprio straordinario successo e il proprio dominio sul discorso collettivo nazionale che dura da 16 anni alla propria capacità di costruire attorno a sè una narrazione mitica, anche con l’aiuto dei propri numerosi televangelisti, un racconto che non deve necessariamente corrispondere alla realtà, come, esempio classico, il suo essersi “fatto da solo” senza bisogno della politica. L’attacco, l’aggressione, il sangue, la sofferenza, il (piccolo) calvario con la cervicale, il naso rotto e la cefalea, l’odio schiumante scritto sui muri dai farisei (”Crucifige! Crucifige!”) e gridato dagli stolti, sono momenti costitutivi essenziali alla formazione del mito, laico o religioso che sia. Si aggiungono alle leggende erculee sulle sue prodezze virili, alla sua semi immortalità (”vivrà 150 anni” disse il medico Scapagnini), alla sua infinità capacità di “amare” tutti e (vedrete, vedrete) “perdonare” chi gli ha fatto del male, parola fondamentale in ogni religione abramica, nella quale il Dio è sempre “misericordioso”. Silvio non sarà semplicemente dimesso dall’ospedale dell’amico don Verzè dopo il “miracolo”, parola usata dallo stesso sacerdote che pure dovrebbe essere un poco più cauto. Egli uscirà dall’antro oscuro, guarda caso dopo tre giorni. La sua sarà – seguite i TG e soprattutto quello del suo evangelista più devoto, Minzolini – una resurrezione, accolto dagli apostoli come Cicchitto, Capezzone e Bonaiuti e dalle pie donne, vabbè, insomma. Il Berlusconismo è sempre più una religione, alla quale si aderisce, dividendo la nazione tra fedeli e infedeli, fra credenti e miscredenti.

lunedì 7 dicembre 2009

E meno male ci sono i pentiti

godfather

Ascolto uno degli accusati da Spatuzza, il senatore Dell’Utri, difendersi in uno dei finti tribunali televisivi organizzati dalle succursali del Minzculpop alla Rai, chiedendoci come possa un assassino multiplo ed efferato testimoniare come “pentito”.Segnalo, per la cronaca, che tutti i grandi processi contro Cosa Nostra negli Stati Uniti sono sempre partiti, e necessariamete partono, da deposizione di interessati “pentiti” ai quali si accorda la protezione del governo, con nuove identità, salari e domicilio garantito dagli Us Marshall. Si cominci¡o con Joe Valachi negli anni ‘50 , condannato per omicidio, con quattro fratelli e sorelli in manicomio come “insani di mente”, il primo “picciotto” che disegnò l’organigramma della filiale americana della Mafia fino a Sammy “Il Toro” Gravano, killer certificato pure lui, che permise, con la sua deposizione, di mandare in carcere a vita Gotti, il padrino della “famigghia” più potente di New York, i Gambino. Soltanto chi è ha commesso crimini può “pentirsi”, ammesso che il suo pentimento sia sincero. Una persona onesta non ha niente di cui pentirsi o da rivelare.

sabato 5 dicembre 2009

Lezzioni di giornalismo : Minzolinopanevino

Piccola lezione di non giornalismo per gli studenti di comunicazione, nel TG del Minzculpop alle ore 20 di venerdì 4 dicembre. Per non mettere di apertura (primo titolo) la fastidiosa deposizione di Spatuzza nel processo di appello contro Marcello Dell’Utri, e non potendo buttarla sul “fango” come fanno gli organi dell’ufficio stampa e propaganda della Berlusconi Family, il più iportante e influente organo di disinformazione nazionale comincia con i ringraziamenti all’Italia di Hillary Clinton per i mille soldati in più che saranno spediti in Afghanistan. E’ la classica “non notizia”, un’ovvia e scontata cortesia diplomatica (la notizia sarebbe stata se la Clinton avesse criticato l’Italia o preteso di più), ma serve come paraurti alle parole di questo Spatuzza che comunque saranno poi imbottite ed esorcizzate in raffiche di smentite di legali travestiti da deputati come l’onorevole Mavalà (al quale deve essere stato ordinato di non usare più quella formula alla quale ora preferisce il Macosadice) cortigiani, parlamentari della maggioranza e l’inevitabile Bonaiuti. Così, cari studenti, care giovinette e giovinetti che vorreste fare i giornalisti da grandi, ci si guadagna la pagnotta e la si mantiene, almeno fino a quando cambia la corte, nel regimetto italiano del soffritto di interessi fra potere politico, potere economico, potere mediatico e stallieri con o senza cavalli. Ma sì, andate in piazza a fare casino per il No-B(ullshit) Day. Non servirà a niente, ma una boccata d’aria in questo fetore non può far male. Respirare con il naso.

No-B(ullshit) Day

pic.php
Leggo e sento parlare di 350 mila persone attese in piazza per il “No-B Day” (ormai se non è un “day” non sorge neppure il sole) mobilitate attraverso internet, moltissimi, forse anche troppi con il solito rischio di creare aspettative enormi e poi se ne arrivano 300 mila si dirà che è stato un floppone. Sempre nella speranza che i consueti e utili idioti in maschera non ne approfittino per incendiare qualche auto e sfasciare qualche vetrina per conto del Re di Prussia, evento che sicuramente farebbe gioire il Minzculpop del TG1 e porterebbe la giornata, sorry, il Day, nei titoli di testa, sarà interessante vedere se queste comunità virtuali mobilitate attraverso la Rete e i Social Network si tradurranno in comunità reali, di uomini e donne. E’ una cosa che in passato nonostante molti ed effimeri entusiasmi in Italia non è accaduta. Penso a candidati e aspiranti politici di sinistra che sembravano formidabili nei blog e poi si sono raggrinziti come prugne della California al contatto con la realtà. E’ molto facile autogasarsi e sentirsi forti quando si tratta di picchiettare su qualche tastino dopo login e password. Naturalmente, alla sera resterà un piccolo problema, quale che sia il numero di italiani in carne e ossa per la manifestazione: Berlusconi si arrenderà e andrà in esilio a Panama? Andrà finalmente in un’aula di tribunale come ogni cittadino deve fare per farsi processare e, se del caso, assolvere senza giochetti di prestigio e leggi profilattico? Dirà la verità senza buttarla in vacca raccontando barzellette sulla Mafia, di squisito gusto sul genere della barzellette sui malati di Aids che tanto gli piacevano? Il Parlamento sordo e grigio insorgerà per chiedere di discutere e di votare le leggi, anzichè inghiottirle attraverso l’imbuto da oche di Strasburgo che il governo gli caccia in gola nonostante la sua oceanica e infida maggioranza, chiamato “voto di fiducia”?

martedì 1 dicembre 2009

La grande Onda

hokusai_wave_1
Non sono divertenti come i “pompieri cinesi” del centro sinistra prodiano, quelli che al suono dell’allarme schizzavano in direzioni opposte senza che nessuno si occupasse dell’incendio, ma anche il centro destra sta offrendo spettacolini niente male, pur se un po’ di pena umana si prova per il povero radicale da cortile, Capezzone, che ha sempre più la faccia lugubre del sacrestano a un funerale di terza classe quando deve affrontare le telecamere del Minzculpop per recitare i comunicatini che gli hanno ” ‘mparato” a memoria. Ma il diavoletto berlusconino che si nasconde dentro ognuno di noi, maliziosamente mi ricorda una famosa barzelletta milanese di fronte allo sketch del fuorionda di Fini. Narrava di un girone infernale nel quale le anime prave stavano immerse fino al mento dentro grandi vasche piene di popò, affannosamente sulle punte per non “bere”. Uno di loro, il Brambilla di Rogoredo comincia a litigare con un vicino di inferno e ad agitarsi, al che si alza una voce strozzata dalla vasca che gli grida: “Uèi, Brambila, fa minga l’onda”.

lunedì 30 novembre 2009

Ancora due considerazioni sui Minareti . . . . .

Red-Cross101
Travolti dall’entusiasmo per il referendum svizzero contro i minareti, che non sono bambini che lavorano in miniera come qualche intellettuale leghista del Veneto potrebbe credere fraintendendo, ma le torri merlate sopra le moschee dalle quali il muezzin intona le preghiere, Bossi e i suoi allegri compagni della brughiera potrebbero saltare il problema di mettere una croce sul tricolore, si presume non più utilizzato come carta igienica, e proporre direttamente di adottare la bandiera della Croce Rossa, come segno dei loro forti valori giudaico-cristiano-celtici. Per il giorno dell’adozione (della bandiera, ripeto, non dei bambini in miniera) saranno organizzate feste padane con distribuzione di Toblerone e orologini, se ne sono rimasti ancora nella gerla di Berlusconi, tra le farfalline e le tartarughine da tempo inutilizzate, dopo che li ha distribuiti come tutti gli anni per Natale ai suoi Fantozzi.

Silviolo e il dittatore (Bielorusso)

F6946AC9-10A7-4414-AD0D-235934B09767_w393_s

L’ultimo e più bieco residuato del Socialismo Reale, che neppure fa finta di essersi convertito alla democrazia e mantiene le più luminose tradizioni comuniste, il dittatore bielorusso Aleksander Lukashenko viene onorato dalla visita di stato del collega Silvio Berlusconi che a Minsk lo loda come “amato dal popolo”. Un fatto comprovato, dice il nostro, “dal suo successo elettorale”. Dal 1994, Lukashenko viene evitato con cura da tutti i governi occidentali che lo boicottano per le sue sfacciate violazioni dei diritti civili e per elezioni che sono state unanimente descritte come una pagliacciata senza valore. Stalin, se fosse ancora vivo, si sarebbe commosso.

domenica 29 novembre 2009

Il mio amico padrino

don_puglisi-31631
Dalla pornografia al Padrino, ora la innocenza e la purezza (copyright S. Bondi) di Silvio Berlusconi sono, a giudicare da quando scrivono e dicono i suoi “agit prop” telegiornalistici, affidate alla parola di un superboss mafioso, Graviano, in carcere a vita per omicidi comprovati tra i quali l’esecuzione di don Pino Puglisi, un altro di quelli che sarebbero “da strozzare”, secondo Silvio, se non avessero già provveduto i tentacoli della Piovra a tirargli il collo. Il Graviano, ci spiegano entusiasticamente i chierichetti di Silvio che contano gli arresti come se fossero punti a carte, mentre tutti sappiamo che stiamo perdendo la partita contro il crimine organizzato che ha in mano il mazzo della politica, contraddirebbe le deposizioni del suo picciotto pentito Spatuzza. Gli amici si vedono nel momento del bisogno.

sabato 28 novembre 2009

Il razzismo delle mele marce (purtroppo non poche)

razzismo
Dopo anni e anni di pietose menzogne diffuse specialmente dai salmodianti chierichetti delle televisioni sulle “poche mele marce” negli stadi, sulle “piccole minoranze di imbecilli”, sul “popolo italiano che non è razzista”, il virus del razzismo mutato ormai in politica, divenuto sindaco e assessere in tante città, eletto in Parlamento, accolto negli studi della Rai e delle tv private con piena legittimità, mandato al Parlamento Europeo, nominato ministro, si sta non già diffondendo, ma rivelandosi in tutto il proprio radicamento profondo nelle budella della società italiana. Fino a quando non avremo il coraggio di ammetterlo, di dire che quelle “poche mele marce” hanno interi e rigogliosi frutteti alle spalle, che idee come il Bianco Natale o le carrozze di tram riservate ai milanesi non sono “stronzate” occasionali di un leghista ciucco, ma sintomi gravi, continueremo a peggiorare. Gli italiani non sono improvvisamente diventati razzisti. I razzisti e gli xenofobi italiani hanno semplicemente trovato chi li rappresenta e chi offre loro voce, copertura e apparente dignità politica politica. Si sentono, giustamente, sempre più forti. E non saranno le patetiche iniziative “politically correct” del pallone, con la sua immensa coda di paglia (qualcuno ricorda gli striscioni in “onore alla tigre Arkan” all’Olimpico di Roma?) a stroncarlo.

Fatta la legge gabbato lo Santo.....o vice versa?

nicolo-ghedini


Un sacro precetto della civiltà giuridica nazionale e della nostra millenaria cultura, secondo il quale “fatta la legge, trovato l’inganno” sta per essere stravultus con la panzana del processo breve e della persecuzione giudiziaria. Se passerà, si potrà dire con orgoglio che in Italia: “fatto l’inganno, trovata la legge” per coprirlo.

venerdì 20 novembre 2009

A proposito del No B-day

Una manifestazione come il No-B Day, se viene fatta come pura dimostrazione di fastidio e di opposizione contro un Presidente del Consiglio legittimamente in carica, non ha senso, per la sua genericità e per il suo essere soltanto quello che volgarmente ma efficacemente si definirebbe “uno scazzo” . Il numero dei presenti, che sarà come al solito giocato alla fine a colpi di zeri rimbalzati come palline da ping pong tra la Questura, il Minzculpop TGUno, i giornali della scuderia del Cavaliere Rampante e gli organizzatori, non potrà mai giustificare una caduta del governo, a meno di essere milioni e milioni, come non sarà. Molto e vero senso, o forza, avrebbe invece una manifestazione che si ponesse un obbiettivo specifico e identificabile chiaramente, come il ritiro della Legge Porcheria sui processi SS, Salva Silvio, chiesta anche da Saviano e da chi sta firmando il suo appello, una legge che potrebbe essere vagamente accettabile soltanto a condizione che non fosse retroattiva e non avesse quindi lo spudorato fine di impedire di concludere i processi in corso. Allora anche cento, o duecento mila persone in corteo per opporsi a una legge avrebbero forza e voce. Ma le dimostrazioni genericamente politiche, come gli scioperi politici, non funzionano più da tempo, se non come fattori per esaltare il dissenso e i malumori proprio tra coloro che al Cavaliere Rampante vorrebbe opporsi.

mercoledì 18 novembre 2009

Chiare fresce et dolci acque

Image 80 tap water
Se proprio fossi diventato un berlusconiano, magari cadendo e picchiando la testa, se credessi alla sua completa innocenza, alla persecuzione dei giudici contro personaggi come il Cosentino, alla sua assoluta mancanza di interesse privato nella cosa pubblica, alla indipendenza dei suoi giornali, alle favole del Minzuculpo e alle farneticazioni dei Gasparri, al successo delle ronde padane e magari anche alla fatina che mette soldi sotto il cuscino quando cascano i dentini da latte, questo trasferimento dell’acqua pubblica nelle mani di privati, per un regalino calcolato attorno ai 7 miliardi di Euro senza alcuna ragione visto che l’acqua è già criminalmente privatizzata dai mafiosi in alcune regioni del Sud e fluisce benissimo in altre zone d’Italia, basterebbe a convincermi che questo non è un cattivo governo o un buon governo, un governo di destra o di sinistra. E’ un’oscenità i cui danni saranno cancellati soltanto dopo immani sforzi delle future generazioni, se ne avranno la forza. Io ho i miei dubbi.

domenica 15 novembre 2009

L'identita` fluida del pentito di Mafia

Strana condizione quella del “pentito” di mafia, altrimenti detto collaboratore di giustizia. Quando permette con le sue indicazioni di arrestare l’ennesimo latitante viene salutato come un prezioso strumento di lotta al crimine organizzato che dimostra la mirabile efficacia del governo. Quando denuncia qualche mammasantissima della politica e del potere, come per esempio un Dell’Utri o un Cosentino, è uno ‘nfame a orologeria in combutta con le toghe rosse.

Quelli della Banda Larga

Girovagando sul sito di Alexia.com, il più noto analizzatore di contatti in Internet anche se non necessariamente il più attendibile (il più accurato, se proprio si vuole marcare da vicino un sito, resta Google Analytics) si notano alcune cose interessanti nelle varie tendenze, che vanno lette appunto come i sondaggi, che non sono Vangeli o Corano, ma indicazioni. Sorge il dubbio che l’indifferenza del governo Berlusconi per la banda larga, che non è una vecchia mutanda lavata troppe volte, ma l’elastico che dovrebbe proiettare anche l’Italia oltre il muro della nostra arretratezza informatica, nasca dal fatto che il pubblico dei lettori dei giornali (di carta) della destra non frequentano molto o affatto le loro edizioni on-line, neppure nei momenti nel quali la vendita in edicola dei loro organi segnala crescite. La distanza fra siti di Repubblica, del Corriere, della Stampa e quelli dei quotidiani vicini a Berlusconi è enorme e molto superiore al differenziale delle vendite in edicola, anche scontando le copie regalate e buttate. Non intendo qui rimescolare la questione caprina su internet “di destra” o di “sinistra”, nè certamente – a scanso delle solite menate – sostenere la superiorità culturale, morale, ginnico sportiva o gastronomica della sinistra soltanto perchè “clicca” più della destra. Semplicemente osservo che l’attenzione principale dell’attuale “lìder maximo” del Paese resta tutta concentrata sul controllo della comunicazione televisiva e sui telegiornali, perchè lì, nei vari Minzculpop pubblici e privati, sta il sacro Graal della manipolazione del consenso e suona il piffero per incantare i serpenti. Accrescere la disponibilità e la diffusione di Internet, allargando l’offerta e quindi riducendo i costi, non gioverebbe, anzi, potrebbe nuocere gravemente, alla salute elettorale di un governo che infatti per questo lesina, o nega, gli investimenti promessi per svilupparla. Controllare l’offerta di informazione attraverso Rai e Mediaset è facile, per chi ne possiede una e nomina i direttori dell’altra. Controllare la Rete è impossibile in Europa. Che interesse potrebbe avere mai Silviolo, che ha sempre i propri interessi in testa prima di ogni altra cosa, ad allargare la banda? Sarebbe interessante se, fra i tanti sondaggi inutili o massaggiati “ad usum” che ci piovono sulla testa ogni giorno, se ne conducesse uno serio per sapere quanti sono gli utilizzatori della Rete fra gli elettori dei vari partiti italiani. Forse mi sbaglio, o forse spiegheremmo meglio quel rifiuto ad allargare la banda.

sabato 14 novembre 2009

Dall'Olimpo alla monnezza

04e5a4065a1e97307a5e474eb2d5b7ed_590-490
Attendiamo con ansia gli ampi e sdegnati servizi che il Minzculpop e gli altri organi della propaganda pubblica e privata sicuramente, essendo campioni di giornalismo indipendente e coraggioso, ci proporranno nelle prossime ore sul disastro della spazzatura che sta invadendo Palermo e i comuni vicini. Finora non sembrano avere scatenato lo stesso sabba di telecamere e di inviati speciali che vedemmo danzare a orologeria (non si dice così?) attorno alla Napoli pre elettorale, prima che miracolosamente scomparisse dopo l’apparizione di San Silvio. Il fatto che la Sicilia e Palermo, autocandidata dal sindaco alle Olimpiadi dove almeno la medaglia di bronzo (alla faccia) è garantita, siano governati dai comparucci dal più Grande Spazzino della Storia è, naturalmente, solo una coincidenza.

venerdì 13 novembre 2009

Maggioritario quasi secco . . . . .

L’agognato “bipartisimo perfetto” american style con il quale furono sfracellati i cotilloni alla mia generazione cresciuta con le poverine del proporzionale e con la tubercolosi delle correnti, ha prodotto, soltanto in questo 2009 un altro partito comunista, credo sia il quinto o il sesto, e adesso la nuova rotellina di Rutelli e Tabacci. Un giorno qualcuno di questi luminari della politica italiana mi spiegherà come quel 50% abbondante di italiani che non vogliono essere governati dalla coalizione di Mister Bee e quel 60 per cento che non votano per lui pensino di togliergli la poltrona se continuano a dividersi la ricottina fra di loro. Davvero Rizzo dei neo-post-microcomunisti e il coniuge della Palombelli pensano di essere il perno politico – ripeto, politico – attorno al quale ruoterà l’Italia post silviana? Non sarebbe allora stato meglio tenerci il proporzionale, che almeno permette agli elettori di micropartiti di mandare un paio di citrulli, di idealisti, di pavoncelli in Parlamento e sentirsi così almeno rappresentati sulla pista del Circo Togni?

giovedì 12 novembre 2009

Sempre pronti ad abboccare . . . . . il popolo degli immuni

fishmouth_list_view


A prescindere, come diceva Toto’, dal fatto che noi italiani dobbiamo essere una nobile gens assai volubile, visto che un paio d’anni or sono eravamo idrofobi contro la “casta” dei politici e pronti a scuoiarli vivi e oggi siamo pronti a ingoiare il ritorno dell’immunità, si dovrebbe forse far notare dove sta il trucco, che naturalmente gli “errand boys” (fattorini, con tutto il rispetto per la categoria) giornalistici sparsi dal Minzculpop al giornale della famiglia di Mister Bee e a tutti gli altri organetti perfettamente liberi di dire quello che pensa il loro Amato Lìder, nascondono nel cilindro. Se si rintroduce l’immunità e con essa la famosa “autorizzazione a procedere”, è ovvio che sia la maggioranza a doverla concedere e la maggioranza non concederà mai autorizzazioni per procedere contro uno dei propri picciottelli. Nel caso di sospetti e accuse gravissime, come nella vicenda del sottosegretario all’Economia Cosentino, funzionerà il vaccino della “magistratura politicizzata” e rossa che ci stanno pompando nelle vene a secchi. Dichiarare a priori che anche i magistrati anti mafia come Ingroia sono semplici avversari politici abbagliata dall’odio antiberlusconiano, significa infatti garantire che anche le incriminazioni più gravi saranno depotenziate alla radice dalle cocorite e dai capponi nello zoo dell’Amato Lìder. Et voilà, ecco fatto. Nessun parlamentare della maggioranza sarà perseguibile o punibile perchè ogni accusa contro di lui sarà – come oggi avviene per Mister Bee – considerata per definizione come un attacco politico e come tale da respingere. E noi, i pesci boccaloni, abboccheremo.

lunedì 9 novembre 2009

I cattivi e i cretini

Di fronte a eventi di incomprensibile violenza, ci viene ricordato, spesso con tono magistrale e saccente, che non tutto puo’ avere spiegazioni sociologiche o politiche e i “cattivi” integrali esistono e sono semplicemente cattivi. Con la stessa severita’, si dovrebbe aggiungere che anche davanti a interventi di personalita’ politiche della maggioranza sui caso Cucchi, si dovrebbe ammettere che, come esistono i cattivi, cosi’ esistono anche i cretini.

Tutto ha un prezzo, vero Minzolini?

minzolini
Nel giorno in cui l’ agenzia Ansa annuncia che per il boss del Partito della Liberta’ in Campania, sottosegretario all’Economia e futuro candidato alla Presidenza della Regione Nicola Cosentino sta arrivando la richiesta di custodia cautelare per “concorso esterno” con la Camorra e in particolare con quella simpatia combriccola di buontemponi nota come il clan del Casalesi, il direttore del primo organo di informazione nazionale, quello che da solo fa piu ascolti di tutti i chiacchiera-show messi assieme, scelto personalmente dal proprietario delle reti concorrenti della Rai, il TgUno, Augusto Minzolini, spara uin editoriale nell’ora di massimo ascolto per invocare il ritorno all’immunita’ parlamentare. Guarda a volte l’eccesso di zelo e di riconoscenza per i propri benefattori e protettori che spiacevoli coincidenze produce anche per il Minzculpop.

domenica 8 novembre 2009

Attenti al boomerang

Sono propri sicuri, i difensori dei nostri valori cristiani rappresentati dai crocefissi nelle scuole laiche che ora quegli infedeli dell’Unione Europea vorrebbero togliere, che usare l’argomento della pedofilia sia la scelta migliore per fare cosa gradita a Santa Madre Chiesa?

venerdì 6 novembre 2009

ALLA BANDIERA ROSSA

Per chi conosce solo il tuo colore, bandiera rossa,
tu devi realmente esistere, perché lui esista:
chi era coperto di croste è coperto di piaghe,
il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese, il calabrese africano,
l’analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa,
sta per non conoscerti più, neanche coi sensi:
tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie,
ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.
- Pier Paolo Pasolini

Cambia, todo cambia . . . . .

In questa frenesia cesarista del nostro Caro Leader e Padre Affettuoso, che vuole cambiare la Costituzione per rendere se stesso sempre piu’ potente e sempre piu’ immune dalle conseguenze dei pasticci che ha combinato e che combina, forse qualcuno dei suoi massaggiatori giornalistici un tanto a marchetta e dei suoi sostenitori in buona fede dimentica un piccolo dettaglio: in politica, neppure quando vigono regimi che si immaginano “millenari” nulla e’ mai per sempre. Il vento puo’ cambiare dalla sera alla mattina, come ha dimostrato anche l’America castigando il partito di Obama dopo averlo appoggiato trionfalmente appena un anno fa e come vedemmo quando quel muraglione di cemento a Berlino venne giu’ come una pastafrolla venti anni or sono. Dunque attenzione, perche’ mettere le chiavi della nazione nelle mani dell’amato ducetto del momento puo’ vederle finire piu’ tardi tra le dita dell’odiato ducetto avversario, quando, inevitabilmente, la giostrina della storia avra’ fatto un giro. Io non mi fido di nessun governo, quali che siano il suo colore e le sue intenzioni e preferisco che in un’ Italia dove la tentazione della piaggeria e del servilismo e’ sempre altissima, i governanti stiano sempre al guinzaglio corto. Silvio sara’ anche un innocuo cagnolino da salotto, un benefattore dell’umanita’, un esempio di moderazione e di integrita’, vi concedo tutto. Ma chi verra’ dopo di lui? Vi piacerebbe un DiPietro dotato di tutti i poteri che oggi il Caro Leader si vuole attribuire, gentili amici berlusconiani? Niente e’ impossibile, in politica. Rammentare sempre che il potere corrompe tutti, e piu’ aumenta il potere piu’ aumenta il grado di corruzione fino al potere assoluto che corrompe assolutamente.

lunedì 2 novembre 2009

La certezza della pena e l'incertezza in carcere

Cucchi muore per “essere caduto dalle scale” del carcere dove era stato rinchiuso per possesso di sostanze stupefacenti, quella cocaina che vediamo volare allegramente nelle feste dei vip, da Roma a Milano alla Sardegna, con condimento di veline, prostitute di vari sesso, minorenni, leccapiedi, truffatori e ruffiani assortiti, senza che nessuno cada mai dalle scale. La brigatista Blefari muore suicida, impiccandosi, molto prevedibilmente. Due che si aggiungono ai vari casi di detenuti che muoino per cause non accertate, curiosa definizione per qualcuno che ha la proprIa esistenza “accertata” ogni giorno dalla propria condizione di recluso. Non sapevo che in Italia fosse stata reintrodotta la pena capitale, senza avvertirci. Sarebbe il caso di ricordare che il sistema carcerario e’ uno dei rivelatori piu’ eloquenti e onesti del livello di civilta’ di una nazione e non credo di dover ricordare i gulag e i lager e i Piombi e le Ville Tristi per dimostrare questa semplice verita’. Dalla nazione di Beccaria stiamo diventando la terra dei becchini. E costruire piu’ carceri, se questa e’ la situazione, non risolve, al contrario moltiplica, l’indecenza di uno Stato che non sa prendersi cura di coloro che sono a esso totalmente affidati per essere detenuti, non uccisi. Prima della certezza della pena, slogan con il quale si fanno gargarismi demagogici, deve venire la certezza di non cadere dalle scale o di non mettere la testa in un nodo scorsoio.

martedì 27 ottobre 2009

Attenti agli Ex

reut_12824520_02110


Ex Radicale, ex Verde, ex ministro, ex sindaco, ex Margherito, ex Ulivo, ex candidato per il PD a Roma, ex Piddino e ora in partenza per un “nuovo viaggio” (scommessa? Verra’ riesumato da Vespa) Francesco Rutelli continua il suo doloroso pellegrinaggio per scoprire che cosa dovra’ fare da grande. Come sanno tutti i partiti, movimenti e gruppi dai quali se ne e’ andato, quando se ne va lascia sempre un grande vuoto dietro di se’.

Tutti porchi nessun porco

3pigs

Che meraviglia, che nostalgia leggere i commenti frizzanti dei berluscloni sul caso Marrazzo, gaudiosi e spumeggianti nel notare, come tentò di fare il loro rimpianto Bettino Craxi, che essendo tutti ladri, nessuno era ladro. Tutti porci, quindi nessun porco, vai tranquillo Silvio, grufola sereno. Poi io penso a quella bambina di otto anni che ha saputo del padre che andava a mignotti e penso che ci siani maiali più maiali degli altri, nella fattoria degli umani e quando sono beccati nel truogolo, devono levarsi dai piedi.

Eppur gli rode . . . .

In attesa del dossier Bersani, (carinissima la storia di SB che avverte Marazzo dell’esistenza di porno video su di lui, antica e premiata tattica per mettersi al riparo dall’eventuale accusa di essere il regista dell’operazione) si avverte il rodimento di (censura) dei criceti giornalistici del governo che denunciano i pasticci elettorali alle primarie del Pd. Qualcuno ha votato più di una volta, stridono i criceti e magari è pure vero. Orrore. Ma sarebbe interessante sapere quante volte gli iscritti al Pdl abbiano potuto votare per eleggere Berlusconi alla guida del loro democratico movimento. Facciamo zero? (Nota: un’acclamazione dentro un capannone al suono melenso e sciropposo di “Meno Male che Silvio C’è” non viene considerata un’elezione popolare neppure in Corea del Nord).

lunedì 26 ottobre 2009

TABARISH BERSANI

putin


Saranno già pronti i dossier per la Operazione Bersani sul neo eletto segretario del PD (che orrore, un leader di partito eletto), da passare ai vari mandamenti tele-radio-giornalistici del Padrone affinchè, in assoluta autonomia e libertà naturalmente, decidano di pubblicarli? E’ stato iscritto al Pci, possibile che non abbia un paio di pedalini stravaganti, che non vada mai dal barbiere e che zio Vladimiro, qui ritratto nello splendore della propria gloriosa uniforme, non abbia trovato qualche papello negli archivi del suo caro KGB, giusto per farsi un paio di risate fra amici tra le betulle, durante una visita personale e una vacanza? Forza brigadie’, al lavoro. La fotocopiatrice attende.

sabato 24 ottobre 2009

Si nota un certo compiacimento nella destra laica, come in quella clerical chic o in quella televisiva del TGUno, che improvvisamente riscopre il rapporto fra privato e pubblico che il Suo Autonomo Direttore aveva denunciato con vibrante moralismo deontologico, per i guai largamente autoinflitti del Piddino Marrazzo con il viado e i ricattatori della Beneamata. Però attenzione a gongolare troppo: se il Presidente della Regione Lazio decidesse di dare le dimissioni dal proprio incarico, per carità, magari per difendersi meglio se pensa di essere vittima anche lui del solito “gomblotto” (vedi i post di ieri), poi come la mettiamo con gli altri importanti puttanieri di Stato?

venerdì 23 ottobre 2009

Sotto sotto un po c'e` puzza......di gas

berlusconi_putin3

Sarebbe interessante sapere che cosa mai sia andato a fare davvero il primo ministro italiano Berlusconi dall’amico ed ex (…) alto ufficiale del mai defunto KGB, Vladimiro Putin a fine ottobre. Il Minzculpop del TGUno ci spiega che hanno parlato di gas, e può anche essere vero (qualche volta il Minzculpop dice qualcosa di vero, sbagliandosi) o più semplicemente il nostro Primo Ministro ha voluto regalare un letto a Vladimiro, così potrà dire alle sue amiche di sdraiarsi sul lettone di Berlusconi, ma non sempre i gas vengono sotto forma gassosa o liquida, A volte possono essere cartacei.

mercoledì 21 ottobre 2009

Vedi Napoli e poi . . . . .muori

fva87qQscnto6vhgdEtBgUJPo1_500

In queste ore, la Corte Suprema degli Stati Uniti, nella persona del giudice italo americano Antonin Scalia, scoprirà un busto alle memoria di Giovanni Falcone. In queste stesse ore, il partito di maggioranza e di governo, chiamato il Partito della Libertà, affida, per decisione diretta del poprio lìder Silvio Berlusconi, la candidatura per la presidenza della Regione Campania a Nicola Cosentino, che il ministro Scajola, noto simpatizzante dell’estrema sinistra e delle toghe rosse con i calzini turchese, ha definito “invotabile” per certi suoi presunti – notare il garbo garantista – rapporti con i concittadini, i clan e le buone famiglie di Casal di Principe, da dove proviene. Avendo più volte scritto, in questo blog, che persone come Bassolino e il sindaco Russo Jervolino avrebbero dovuto dimettersi da tempo per il loro fallimento politico e amministrativo, possiamo invitare a pregare per Napoli e per la Campania, perchè ormai soltanto i miracoli possono salvarle. Nel frattempo, Honorable Mister Justice Scalia, rimetta il cappuccio a quel busto, per favore. Non gli faccia vedere come, e da chi, è governata l’Italia, 20 anni dopo la morte sua, della moglie e degli agenti di scorta.

martedì 20 ottobre 2009

A proposito del disabile malmenato al supermercato . . .

La vera notizia dentro la storia dell’invalido ragusano menato da un “energumeno” alla casse che lui aveva rimprovarato, non è che l “energumeno” abbia fatto l’energumeno o che questo coraggioso abbia cercato di fermarlo. E’ che “i presenti” alla scena, clienti, altri cassieri e dipendenti anzichè intervenire siano stati a guardare mentre lo menava.

Il vero prezzo della benzina

oil_barrel

Ricomincia l’ “ammuina” del prezzo del carburante che aumenta per l’impennata del barile di greggio, dovuto, come ci spiega l’ormai disperante TG del Minzculpop, alla debolezza del dollaro. Naturalmente gli evirati velinisti della Rai si guardano bene dall’aggiungere che nel frattempo l’Euro, quello che voi portate in tasca, è aumentato di valore rispetto al dollaro, dunque l’effetto per le nazioni che comperano in Euro dovrebbe essere minimo. Al cittadino non far sapere, quanto costa il petrolio in valute vere.

domenica 18 ottobre 2009

Guerra di Mafia o di Civilta`?

Ormai il segreto di Pulcinella (con tutto il rispetto per la maschera) delle trattative fra mafie e stato italiano già dal 1993 per evitare stragi e bombe anche peggiori di quelle già organizzate è uscito dal logoro cilindro. Ora vorrei che il governo spiegasse perchè tanto sdegno alla notizia che avremmo pagato i Taleban perchè non sparassero addosso ai nostri soldati in Afghanistan, come hanno fatto i liberatori americani in Iraq, anche con i soldi dei Sauditi, per far finta di avere vinto la guerra con la favoletta dei soldati in più e della conversione di clan e sceicchi alla democrazia. I mafiosi sono forse più accettabili dei Taleban? I magistrati, i giornalisti, gli agenti di pubblica sicurezza, i sindacalisti, i “civili” siciliani, napoletani, calabresi finiti nel fuoco diretto o incrociato dei nostri Taleban del pizzo, del traffico di droga e delle commesse pubbliche protetti dai garanti eletti al governo sono meno importanti degli innocenti morti negli attentati del terrorismo ideologico o fondamentalista? Le stragi di mafia “occidentali” e democratiche che hanno ucciso molti, ma molti, ma molti italiani più di quanti ne abbiano uccisi quei tagliagole “con le loro palandrane del cazzo” e con “il culo per aria”, per citare i massimi teorici della crociata, come Borghezio e la Fallaci, sono più accettabili? La tanto strombazzata “guerra di civiltà” che entusiasma i nostri guerrieri da trattoria con pergola l’abbiamo in casa, da tempo. E la “civiltà” non la sta vincendo.

sabato 17 ottobre 2009

Minzolino, minzolino . . . . . ecco la tua liberta di informazione

Ecco un piccolo esempio della disinformazione cucinata ogni giorno dal principale quotidiano italiano il TG1 appaltato al governo, che da solo ha più consumatori di tutta gli acquirenti della stampa scritta messa assieme. Edizione delle 20, giovedì 15 ottobre. La notizia è lo scoop del Times, vero o falso non possiamo dire, ma a occhio non del tutto inverosimile, secondo il quale i nostri in Afghanistan avrebbero pagato il pizzo ai Taleban e ai ras che controllano una certa zona e che avrebbero ammazzato soldati francesi che non sapevano dell’accordo. “Il governo francese smentisce” ci informa secca la farfalla di turno che legge le notizie, poi parte il filmato da Parigi nel quale l’esponente del governo spiega di “non avere informazioni che confermino le notizie del Times” . Ah. Capito il trucchetto? Non avere informazioni non significa affatto smentire, significa soltanto non poter confermare. Sarà una bufala o non lo sarà, la notizia del Times, ‘ma la “smentita” è un falso per tenere buoni i telepupi.

La banca del Mezzogiorno . . . e la mancanza di informazione

Se questa banca del Mezzogiorno, della quale non ho capito nulla perchè nessuno mi spiega bene che cosa sia (potrà aprire sportelli anche nel Nord? Dovrà prestare soldi soltanto a sud del Volturno, guai a chi li porta all’estero, per esempio in Toscana? Potrà accettare correntisti e risparmiatori soltanto se residenti nel Meridione e prestarli soltanto ad aziende collocate a sud di Roma? Le n’drine, le camorre, le varie cosine nostre come la vedono? Stanno piangendo?) avrà lo stesso successo e la stessa trionfale accoglienza dei “Tremonti Bonds” che nessuno ha voluto, tanti cari auguri e saluti a Salvatore e Concettina.

mercoledì 14 ottobre 2009

Silvio Santo Subito (e in 30 mila accorrono)

Silvio Santo Subito (e in 30 mila accorrono)

Immagine 2

Silvio Berlusconi è stato il nostro salvatore e merita più di chiunque altro italiano negli ultimi secoli di storia una beatificazione ufficiale da parte della nostra Santa Madre Chiesa. Il nostro comitato nasce per questo e con questo sogno preghiamo e adoriamo il Signore auspicando che la Sua verità e la Sua luce raggiungano i vertici della nostra amata Chiesa.

È un passo delle motivazioni che animano il sito di “Berlusconi beato“. Seguivano nomi di avvocati e semplici cittadini, codici Iban dove privati e aziende potevano fare donazioni per sostenere la causa. Tutto finto, ovviamente. Una provocazione nata da Massimo Scialò, imprenditore musicale e docente in un master di comunicazione e marketing della Sapienza. “Era una scommessa con i miei studenti: volete vedere che la gente ci casca?” ci dice al telefono da Parigi. Gli è bastato promuovere il sito su Facebook e il passaparola ha fatto il resto.

In meno di due giorni il sito ha avuto oltre 30 mila visite e lui ha dovuto rispondere a centinaia di mail: “C’era gente che mi ha scritto per dire che i conti correnti erano incompleti, che doveva esserci un errore e se potevo dar loro quelli giusti”. Insomma, apparentemente qualcuno pronto a metter mano al portafoglio. E poi svariate richieste di interviste. “L’idea mi è venuta” spiega Scialò “quando qualcuno, sul serio, aveva pensato di organizzare un comitato per candidarlo al Nobel. Quando si parla di quest’uomo non c’è limite alla credulità”. E infatti…

martedì 13 ottobre 2009

simpsons-the-scream-4900914
Vedendo questo poveretto già anziano dar fuori di matto e urlare come un ossesso per eccitare il suo gregge , mi è tornato alla memoria il leggendario Howard Dean, il candidato democratico alla Casa Bianca nel 2004 che al primo inciampo diede i numeri e si lanciò in una tirata da demente. Provate a confrontare le due clip e buon divertimento. Non c’è bisogno di sapere l’inglese. Uno che perde la testa e sbraita, lo si capisce anche se parla in pashtù. (Naturalmente, Dean fu subito trombato. Quelli che non stanno bene di testa, qui negli Usa tendono a non eleggerli presidenti, visto che dispongono di alcune armi piuttosto pericolose, anche se ogni tanto si lasciano scappare un Giorgino).

sabato 10 ottobre 2009

L'ansia del plebiscito : alcune considerazioni





RabbitOutOfHat

Proviamo a ricordare un paio di cosucce fattuali, in mezzo a questi coniglietti (e conigliette) che il Presidente Prestigiatore, Silvio “Viva Me!” sta estraendo dalle sue televisioni personali o affittate come la Rai per incantarci.

1) I sondaggi non sono voti e sono anche parecchio sospetti quando sono fatti in casa e non aggiungono mai l’importantissimo margine di errore, che nel caso di mille intervistati, come l’ ultimo sventolato dalla sua Pravda, il Giornale, è molto alto, anche nei migliori.

2) Il Presidente del Consiglio italiano NON è eletto dal popolo, neppure con la porchetta di Calderoli. Gli elettori votano per un partito che indica un candidato come possibile futuro premier e deve poi richiedere la fiducia del Parlamento, senza la quale non diventa Premier, per quanti voti abbia preso. Sembra una distinzione senza una differenza, ma è invece sostanziale, L’Italia non è una repubblica presidenziale. Punto e basta.

3) La percentuale di voti conseguiti dall’alleanza di Centro Destra nell’aprile del 2008 è, come si può vedere dal sito ufficiale del Ministero degli Interni del 46,8 %, naturalmente più della coalizione opposta (37,5%). E’ dunque una maggioranza soltanto relativa, ben lontana da quel plebiscito che ora viene spacciato confondendolo con la cifra del sondaggio casareccio. La maggioranza degli italiani che votarono nel 2008, scelsero di NON votare per il centro destra (53,2%). Mentre il partito con il suo nome ottenne appena il 37,4%, non proprio una vittoria per acclamazione.

4) Alle Europee del 2009, il neonato Popolo della Libertà ebbe il 35,3%, arretrando nettamente rispetto alle politiche del 2008.

5) Il voto delle elezioni amministrative, come ci fu ripetuto ad nauseam dal Polo, o Forza Italia o come si chiamava, quando la sinistra ebbe un risultato trionfale, non è mai un voto politico. Dunque, se non è un voto politico quando si perde, non può essere considerato un voto politico quando si vince.

6) Dalla discesa in campo nel 1994, il partito o i partiti con il marchio di Berlusconi non hanno mai ottenuto più che una vittoria relativa, al massimo poco più di un terzo del voti, grosso modo quello che otteneva la DC.

7) Quando ci si chiede dove siano tutti questi elettori di Berlusconi che a volte si fatica a individuare tra i propri conoscenti e amici, basta ricordare che da 15 anni, testardamente 2 italiani su 3, e molti di più contando gli astenuti, rifiutano di votare per lui.

mercoledì 7 ottobre 2009

Se fossi silvio come sono e fui ... le vecchie e laide lasserei ad altrui

harem

Ma le donne italiane, quelle che avevano apparentemente digerito senza un conato l’esibizione di disprezzo per loro manifestata dal sultanto dell’harem che le vede come oggetti da “utilizzare”, resteranno indifferenti anche all’aver visto una signora ormai vicina alla sessantina (mi perdoni Rosy Bindi) definita in diretta televisiva nazionale brutta e cretina (”ho sempre pensato che lei fosse più bella che intelligente”)? Va tutto bene, gentili sorelle italiane? Trattare le donne da puttane, da gingilli con l’abitino corto per rallegrare le serate, da vecchie cozze se osano contraddirti, o da contorni per l’intrattenimento degli ospiti reclutate secondo lo stacco di coscia è il nuovo “politically correct”? E’ questo che le elettrici meno giovani del Popolo della Libertà stanno additando alle figlie come esempio di comportamento, per loro e per i loro compagni o mariti, nell’Italia del 2009? No, chiedo, perchè avendo tre nipotine (e mezza) vorrei sapere come regolarmi quando crescereanno.

martedì 6 ottobre 2009

No country for Alfano

A tutti i pagliaccetti italiani piccoli e grandi che si fanno i gargarismi con l’America e vanno a sventolare le bandierine a stelle e strisce quando gli fa comodo e poi le nascondono nel cassetti quando metterebbero in imbarazzo il loro ducetto, ricordo, in questo giorno che deciderà se in Italia è stato consumato un colpo di Stato dichiarando costituzionale, secondo le parole dell’ autore del Codice Mavalà, il fatto che la legge si applichi in maniera diversa secondo le persone e il loro ruolo, questo frammento della sentenza emessa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti il 27 maggio del 1997. Era il caso (William) Clinton contro (Paula) Jones, la donna che gli aveva fatto causa civile per molestie equello che aprì l’inondazione del caso Lewinksy, e. Gli avvocati di Clinton avevano sostenuto che il loro patrocinato non avrebbe potuto perdere tempo con azioni civili o penali contro di lui e che ogni querela o accusa dovesse essere rimandata a fine mandato, esattamente come vorrebbero il Lodo Alfano e l’arringa del Codice Mavalà. Risponde la Corte (allora considerata a maggioranza diciamo “di sinistra”, Dio mi perdoni) che la Costituzione o la giurisprudenza:

(…)provide no support for an immunity for unofficial conduct (…)

Non esistono elementi che forniscano sostegno per concedere immunità al Presidente nella sua condotta non ufficiale.
Clinton potè essere incriminato (impeached), processato pubblicamente e assolto.
Nel caso che qualche giurista e qualche membro della nostra Corte Costituzionale che conosce l’inglese abbia qualche minuto da tempo e voglia leggere la sentenza originale – non è lunga – qui la può trovare nella sua interezza.
Agli altri che non avessero tempo e voglia, fidatevi: la Corte Suprema degli Stati Uniti, come già aveva fatto 25 anni prima con Nixon, chiarisce, senza lasciare dubbi, che anche il Presidente, pur eletto a suffragio universale dal popolo, non è immune da niente neppure temporaneamente o sino a fine mandato (come specifica la sentenza), non per fatti avvenuti prima o durante il suo governo e non è al di sopra di niente, tranne che nello svolgimento dei suoi atti ufficiali.

Lo Stato e` Mio

re-sole

In attesa della sentenza Corte Costituzionale, nella quale non nutro alcuna speranza, vorrei capire come facciano i Berluscloni fatti sfilare dal direttore del telegiornale Rai dato in affidamento al proprietario di Mediaset a sostenere che in Italia si vota per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Da quando è stato espropriato il Parlamento? A che serve il voto di fiducia se il Presidente non è sfiduciabile, essendo stato eletto direttamente dai cittadini come sostengono i Qui, Quo e Qua che il Minzculpop fa cinguettare? Perchè proprio il Premier farebbe ricorso tanto spesso al voto di fiducia se fosse invulnerabile, come vanno dicendo i paperini? Il presidente americano, o quello francese, non può essere deposto da un voto parlamentare perchè si tratta di repubbliche presidenziali, o semi presidenziali come in Francia, quali l’talia, che io sappia, ancora non è. Scrivere il nome del candidato premier sul patacchino di un partito significa esprimere una preferenza, approvare la scelta fatta da quel partito e proposta agli elettori, ma dal punto di vista costituzionale non significa una beata cippa. Ci potrebbe essere scritto il nome della Mucca Carolina sulla patacca e avrebbe esattamente lo stesso valore vincolante. Eppure, nel TG che informa 2 italiani su 3, nessuno ha sentito il bisogno di interpellare un costituzionalista e chiedergli se la teoria del Presidente intoccabile per tutta la legislatura sia vera. O se hanno sentito il bisogno, sapendo benissimo to che è un falso, si sono seduti fino a quando gli è passato. Visto come è facile dare notizie false e creare false impressioni, semplicemente tacendo? Per essere equilibrati, bisogna aggiungere che almeno nel corso del TG abbiamo rivisto il caro volto del giurista Ghedini, autore del Codice Mavalà e dell’Utilizzatore Finale. Ci mancava.
Turkson, Peter Kodwo Appiah Cardinal Il leader dei vescovi cattolici Ghaniani, Peter Kodwo Appiah Turkson, fa capire papale papale arrivando a Roma che sarebbe ora di vedere un Pontefice africano, cioè nero, dopo tanti vecchi giovanotti bianchi, assiso sul trono di San Pietro. Augurando alla Santità bavarese attualmente in servizio lunghissima e fruttuosa vita, ceramente sarebbe bello assistere allo spettacolo del Borghezio ricevuto in Vaticano per vedere se ci va con lo spruzzino per disinfettare i Palazzi Apostolici sporcati da quei “nègher” facendosi accompagnare da Silvio che si complimenta per la sua abbronzatura. E magari glo racconterà inopportunamente la barzelletta sul suo incontro con Dio oltre la terra. Com’era? “Era nera e incazzatissima”..

sabato 3 ottobre 2009

La storia, senatore, la storia !!!

Grande successo di critica e di pubblico, secondo il TG1 del Minzculpop, del Barbarossa HohenstaufenFederico_Barbarossa1 di Svevia sconfitto da quel terrone dell’ Alberto a Legnano, per la gioia di Bossi e Calderoli, che devono avere letto i libri di storia alla rovescia. La battaglia di Legnano con il carretto segnò infatti la sconfitta di un uomo del Nord per mano della solita Roma Ladrona, per la quale pugnava l’Albertino. La storia, senatore, la storia.

domenica 27 settembre 2009

Scajola (marco biagi e` un rompicoglioni n.d.r.) vuole canceellare Anno Zero. Vieni avanti cretino

scajolaSe adesso per cercare di cancellare o castrare anche AnnoZero dalla piccola riserva indiana della Terza Rete assediata dai soldatini in blu del Minzculpop devono mandare all’assalto, come nel famoso duetto comico dei Fratelli De Rege (quello del “vieni avanti cretino” per chi fosse di memoria corta) anche quel gabibbo che diede a Marco Biagi del “rompicoglioni” poco prima che le BR lo ammazzassero, forse questo governo e’ davvero arrivato alla frutta. Marcia.

Si guarda ma non si tocca, mani a posto!!!!!

Il G8 diretto dal M.o Berlusconi all’Aquila senza badare a spese (di soldi nostri) e’ US-FINANCE-ECONOMY-G20stato un successo talmente grande che hanno deciso di non farne mai piu’ e di seppellirlo. Un altro trionfo internazionale della Nuova Italia del Fare che passa, in appena quattro mesi, dalla presidenza del G8 all’essere l’ultima ruotina del G20. Fortunatamente, come era ovvio che fosse, anche questi G20 non hanno deciso e non decideranno mai niente di importante, oltre le chiacchiere per TG e per giornali compiacenti e l’occasione per fare la solita figura dei guardoni (vedi foto). Come sa qualunque studentello che abbia organizzato un’assemblea di forte mobilitazione democratica e antifascista per evitare il compito in classe o l’interrogazione, piu’ sono i partecipanti e meno si decide.

giovedì 17 settembre 2009

Esportavamo la democrazia . . . .

Avvertiva il generale Colin Powell, due volte volontario in Vietnam come giovane ufficiale combattente, che “gli eserciti non sono fatti per accompagnare i bambini a scuola e aiutare le vecchiette ad attraversare la strada. Gli eserciti sono fatti per uccidere nemici e per distruggere cose”. L’uso di reparti militari in funzione di polizia e di occupazione, in territori ai quali, a differenza delle forze di pubblica sicurezza che li’ sono radicate, ha senso soltanto se la popolazione nella sua maggioranza li accetta e li accoglie come temporanei strumenti e aiuti per arrivare all’auitogoverno. Tutti i falsi paralleli storici con l’Italia, la Germania e il Giappone del 1945 liberati dalle Nazioni Unite, come si facevano chiamare gli alleati, dopo guerre senza quartiere e senza condizioni, rispolverati a suo tempo per giustificare l’Iraq e l’Afghanistan dimostrano oggi, davanti alla montagna di bare purtroppo anche italiane, la loro assurdita’ culturale e la implicita’ arroganza della cultura occidentale convinta che tutta l’umanita’, se fosse lasciata libera di scegliere, sceglierebbe di diventare “come noi”. Eserciti nemici possono essere sconfitti e se in Afghanistan siamo andati per fare la guerra, facciamola, indviduiamo le forze nemiche, affrontiamole e distruggiamole, se ne siamo capaci. I regimi possono essere rovesciati con la forza. Le loro armate possono essere annientate. Ma le democrazia non puo’ essere esportata come un’automobile o una cassa di magliette che comunque non saranno vendute se non troveranno i clienti disposti ad acquistarle. Dove non esistono possibili classi dirigenti alternative al regime rovesciato, come aveva l’Italia fascista nelle organizzazioni clandestine di cattolici, comunisti, socialisti, liberali, monarchici affiancati nel Cln che assunsero la responsabilita’ di governare la nazione, se non esistono tradizioni e precedenti di democrazia, come in Germania o almeno di buona e disciplinata amministrazione civile come in Giappone che possano essere riprese dopo la caduta del tiranno o del regime, l’idea che organizzare un’elezione possa da sola far sbocciare la civilta’ politica e’ letteratura da think tank autorefernziale o da ideologo accecato dalle proprie dottrine. Mi sono venuti i brividi ad ascoltare il grigio ministro Frattini dire al TG1 che “dobbiamo conquistare le menti e i cuori degli Afghani”. E’ esattamente quello che 500 mila soldati americani cercarono di fare per quasi 15 anni, lasciando sul campo, insieme con l’onore dell’America, quasi 60 mila americani e milioni di vietnamiti uccisi. Naturalmente dobbiamo essere grati e rispettosi del lavoro che i nostri soldati stanno facendo perche’ noi, il loro governo, la loro nazione, glielo abbiamo chiesto, ma la commozione e il cordoglio non possono nascondere la futilita’ di un progetto politico-strategico, condannato a fallire se, e fino a quando, non saranno le nazioni coinvolte a scegliere - se lo vorranno - diverse forme di governo e ad espellere le tossine del fanatismo e del dispotismo. La piu tenace tirannide del XX secolo, il cosiddetto Socialismo Reale non fu abbattuto dai cannoni di altre nazioni, ma dal peso del proprio fallimento. Cosi’ come la Cina rossa sta, per propria scelta, evolvendo verso forme diverse di sviluppo e di governo. La democrazia non si esposta, si autoproduce. E se il terreno non e’ favorevole, e’ vano credere di poter coltivare noci di cocco nelle valli Alpine o grano in Antartide.

sabato 5 settembre 2009

Ma di chi e` la colpa?

Notare la tecnica ormai collaudata di questo governo, un classico di tutti i governanti, ma da questi illusionisti portato ad arte: le (quali?) cose che vanno bene, sono merito loro. not-guilty-webQuelle che non vanno sono colpa di qualcun altro, l’America che ha sfasciato la finanza, le banche che non prestano abbastanza soldi (i nostri, dei correntisti), l’Europa che non ci aiuta ad assorbire i migranti (che gia’ assorbe in numero maggiore di noi), il gigantesco sistema della disinformazione imperniato su Repubblica che calunnia quel bravo padre di famiglia “ne’ porco ne’ impotente” , sul formidabile TG3 e su “Radio Capital” (un commentatore l’ha pure scritto), i consumatori che non buttano abbastanza soldi in “shopping” di carabattole inutili, la Commissione della Ue che parla a vanvera, gli economisti e gli istituti di econometria che sparano cifre a capocchia, la sinistra che ha ininterrottamente governato l’Italia dal 1861, le toghe rosse, a meno che siano quelle alle quali Ghedini si rivolge ogni giorno, i clandestini, i moralisti immorali, i meridionali (meno quelli che votano per la maggioranza), i precari che pretendono di essere assunti, gli studenti che non studiano, i passeggeri che non volano con quel mirabile successo industriale chiamato Alicaos, i terremotati dell’Abruzzo che esitano a tornare nelle loro case. In una cosa hanno ragione: li abbiamo voluti noi, dunque in effetti la colpa di tutto e’ nostra.

venerdì 4 settembre 2009

La morale del caso Boffo

Fuori da ogni retorica e da ogni altra considerazione, l’”affaire” Avvenire si riassume in maniera molto elementare. Se il quotidiano dei vescovi cattolici italiani evitera’ d’ora in poi di pubblicare qualsiasi critica morale o politica al governo e al suo padrone - non che ne fossero mai uscite molte o troppo appuntite - vorra’ semplicemente dire che hanno avuto ragione loro, il mandante dell’esecuzione del direttore e il suo sicario. Tutto qui. In questo caso, complimenti ai pugnalatori e condoglianze ai vescovi.

Come cominciano i regimi?

I regimi cominciano tutti cosi’, eliminando o zittendo con qualsiasi mezzo, e Berlusconi ha una collezione di ben pagati manganelli e una cantina di bottiglie di olio di ricino, gli avversarsi di chi sta al potere, nella indifferenza suicida e vile di chi dice: tanto e’ toccato a lui, che e’ ebreo, e’ pregiudicato, e’ comunista, e’ frocio, e’ zingaro, e’ nero, e non a me. O lo fermiamo in fretta o non ci sara’ piu’ ritorno. Siam giunti a mezzanotte, si spengono i rumori, si spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffe’. Chi sara’ il prossimo uomo in frac?

martedì 1 settembre 2009

E ai badanti chi ci bada?

Questa presunta sanatoria delle 600 mila immigrate (sempre e solo donne?) clandestine che fanno le pulizie in casa e badano ai vecchi badanteche il sistema Paese ignora e la famiglia abbandona, pare una mostruosità. Il grado di “criminosità” si misura dal fatto che il “criminale” (l’immigrato clandestino, ipso facto un fuorilegge) mi faccia comodo? La Filippina che cambia il pannolone al nonno rincitrullito si sistema con 500 euro (chi li ha) mentre il Filippino che sta nella guardiola della portineria va denunciato? La signora Albanese che scopa per terra viene normalizzata, mentre il marito che si arrampica sulle impalcature con il secchio e la cazzuola resta un criminale? Ma siamo diventati davvero tutti pazzi? La legge di fatto sancisce trattamenti diversi di persone nelle stesse condizioni giuridiche e amministrative? Che scoperta. La legge è uguale se mi serve, nella landa felice del leghismo berluschista.

lunedì 31 agosto 2009

Alcune considerazioni sul caso Boffo

Vorrei capire che cosa importa a me se, per dire, il direttore di un settimanale per vegetariani è uno che ogni sera si fa una fiorentina al sangue. Al massimo, smetterò di comperare quel settimanale, ammesso che lo abbia mai letto e che abbia mai influito sulla mia vita e penserò che il direttore è un ipocrita, come un po’ siamo in fondo tutti. Leggermente diverso è scoprire che una persona responsabile del governo dell’intera nazione, dunque anche di governare me e la mia famiglia indipendentemente dalle nostre simpatie politiche e dai nostri voti, è un mascalzone, un bugiardo patologico, un puttaniere e uno che vuole impedire a me di criticarlo per come si comporta. E’ chiara la differenza? Ma il trucco è sempre quello classico, tentato dal prestigiatore Bettino Craxi per salvarsi: se riesco, sollevando un colossale polverone, a convincervi che sono tutti ladri, nessuno è ladro. Ecco dove il qualunquismo dei vaffanculisti serve al gioco di quelli che si difendono sostenendo che “sono tutti uguali” (meno noi, naturalmente, noi siamo garantiti extra vergine).

Tira una brutta aria . . . .

Uh, oh. Nel granitico Giappone dove lo stesso partito moderato conservatore, il Liberal Democratico, governa di fatto dalla fine della guerra, la maggioranza di governo prende un sonoro calcio nel sedere, a favore di una coalizione abbastanza eterogenea di centro sinistra, genere PD, che vince la maggioranza assoluta. Alle elezioni regionali in Germania, in Turingia e nella Saar, i Cristiano Democratici della Merkel, che sarebbero un Pdl ma con le mutande addosso, subiscono “dolorose sconfitte” (così le definisce uno dei loro leader) per mano dei Socialdemocratici e della Linke, la sinistra più sinistra. Un chiaro monito per la maggioranza di centro destra in Italia: avete visto, babbei giapponesi e tedeschi, che cosa succede quando non si controlla la disinformazione televisiva e non si possono nominare direttori di TG e di rete addomesticati? Succede che un po’ di realtà filtra e che gli elettori rischiano di svegliarsi dai “reality” politici e di buttarti fuori. Tranquilli, picciottelli. Noi siamo al sicuro.

calcionelculo

venerdì 28 agosto 2009

COSA E` LA DEMOCRAZIA? http://www.youtube.com/watch?v=LhXWt92BkI8&feature=PlayList&p=D26E4F1E60A69909&playnext=1&playnext_from=PL&index=6

http://www.youtube.com/watch?v=LhXWt92BkI8&feature=PlayList&p=D26E4F1E60A69909&playnext=1&playnext_from=PL&index=6

Vale la pena di rivedere questi tre minuti di intervista data da un Montanelli ormai vicino alla fine dei propri giorni (quando si può dire la verità fottendosene del mondo) e soprattutto di riascoltare questa frase: r290722_1243249“Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello”. Montanelli, che soltanto gli idioti gratis o i furbi a tassametro possono definire oggi un “progressista”, era stato fascista, dunque conosceva bene i meccanismi di seduzione e di repressione che i regimi sempre e ovunque usano per zittire o comprare chiunque osi criticare il duce del momento, ed era uno degli ultimi grandi vecchi che potevano riconoscere i sintomi di un male che avevano vissuto. Faccio una comoda profezia; preparatevi a vedere sempre più spesso nelle tv del Minzculpop questi bufonidi in giacca e cravatta, questi rospi ammaestrati del neo-giornalismo di regime (con tutto il rispetto per i rospi veri, utilissimi animali) quando, ahinoi, riprenderà la stagione e andranno a sputare la loro saliva nei talk show di portineria e a spiegarci che l’informazione italiana è tutta ‘de sinistra’. E ascoltate che cosa Montanelli dice del Fini di qualche anni fa, oggi manganellato dai mazzieri del suo stesso partito co-fondato. Come Indro, così non è Gianfranco Fini a essere diventato “progressista”. E’ l’asse del potere italiano, dominato dall’ignobile alleanza-sudditanta fra Lega e Pdl a essersi spostato a un punto di allucinazione demagogica e di demenza irresponsabile nel vuoto di una opposizione responsabile e coerente, tale da fare apparire quei conservatori ancora dotati di qualche pudore e di qualche dignità come feroci comunisti.

lunedì 24 agosto 2009

LA FAMIGGHIA PADANA

Leggo sul Sole 24 Ore che Renzo Bossi veterano e reduce di ben tre trombature all’esame di maturità e chiamato con lusinghiero soprannome “la Trota” dallo stesso papà Humbert, imag_11740791_45110è entrato, sicuramente per meriti e curriculum, a far parte della speciale commissione che avrà il delicatissimo compito di sorvegliare per conto delle piccole imprese la realizzazione dell’Expo 2015 a Milano e la distribuzione di fondi e commesse in quel carrozzone che comincia a suscitare le preoccupazioni di Formigoni e a richiamare l’attenzione del magistrati. E’ una nomina che offre sicure garanzie di attenta e preparata supervisione sullo snodo cruciale del carrozzone - i danèe - e un esempio concreto, fattivo, non parolaio, di come la Lega protegga la famiglia e affermi i valori più autentici della cultura italiana, fondata sulla parentela, già mostrato quando Humbert sistemò al Parlamento Europo (dunque a spese nostre) alcuni dei suoi cari. Lo specchietto del “merito” è per i polli che danno i voti. La famigghia è per noi che l’abbiamo potente e duro.

venerdì 21 agosto 2009

fermiamoliextracomunitari

Nel suo commento alla tonnara umana nel Canale di Sicilia, il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire denuncia la “indifferenza” dell’Europa grassoccia e spaventata davanti all’olocausto continuo di disperati non colpevoli d’altro che di essere nati nel posto sbagliato, magari con l’aggravante (?) della carnagione sbagliata. Il riferimento alla Shoa e alla indifferenza dei bravi burger tedeschi davanti ai treni piombati sembra forte e ha scandalizzato i benpensanti, ma potrebbe essere invece troppo timida. Il sentimento che trasuda dai commenti nei blog dei giornali “cattivisti”, quelli che sono liberi di scrivere ciò che il governo vuole, è odio. E’ quel liquido tossico che tutti i regimi, in tutti i tempi e i luoghi, sotto qualsiasi colore, sempre distillano e vendono a barili per ubricare i cittadini e indirizzare la loro frustrazione e le loro paure contro nemici e obbiettivi di comodo e per nascondere la propria inettitudine e le proprie malefatte.

martedì 18 agosto 2009

Italiani d´ Argentina

Siamo arrivati a cinque telefonini a testa (vuota) per ogni italiano, mentre crolla la vendita di libri. Non mi piace ammettere che Berlusconi ha ragione, ma quando considera gli italiani bambini non troppo intelligenti non e’ lontano dal vero. Anni addietro, i benpensanti accusavano i comunisti di portare il cervello all’ammasso. Oggi facciamo di peggio. Portiamo, destra e sinistra, benpensanti e bols’eviki, illuministi e oscurantisti, il cervello in friggitoria. P.S. Lo sapete, vero, che tutti i cellulari sono rintracciabili dal “Grande Fratello” anche quando sono spenti, purch`e ci sia dentro una batteria ancora carica?

venerdì 5 giugno 2009

Tutti contro a Sinistra

Leggendo gli ultimi sondaggi proibitissimi e illegalissimi riservati a noi della casta (da non confondere con la vergine che è soltanto Noemi) e osservando quanti voti voleranno via dal Pd verso altri pariti di opposizione per mandare forse in Europa un deputato in tre a targhe alterne (PDL al 43%, in orgasmo da astensionismo, PD in coma al 25%, partitini di sinistra assortiti vicini al 4%) capisco lo stupore felice e garrulo di Silvio Berlusconi. Pur di non darsela vinta l’uno con l’altro e per marcare con la pipì il proprio idrante sul marciapiedi della protesta, i suoi avversarsi gli regaleranno un altro trionfo elettorale. La magnifica logica dell’elettore democratico, progressista, ‘de sinistra’, duro e puro, è di negare il voto al solo partito che avrebbe qualche peso e poi, dopo averlo rimpicciolito e castrato, rimproverargli di non fare abbastanza opposizione. E con che la fai, l’opposizione forte se non hai i voti, con le scemeggiate in tv, i blog, le passeggiate in piazza, gli scioperi della fame e i recital in teatro? Con che governi, con 24 mila voti, la maggioranza di un senatore centenario e Inclemente Mastella?

venerdì 22 maggio 2009

Perche` Silviolo vincera` le elezioni

Fa molto chic, e molto intelligente, proclamare di essere “di sinistra”, truccarsi la faccia e poi giù botte sulla sinistra come se fosse un mulo in prestito, aggiungendo: “lo faccio per il loro bene”. Anche molto popolare, e finanziariamente remunerativo per gli autori oltre che utile per ospitate in tv, editoriali, saggi, gustose rubrichette, posti di lavoro e soprattutto direzioni, avvertire che “io sono di sinistra” subito seguito da un “disclaimer”, come dicono gli azzeccarbugli in inglisc, da un “però”. Però i partigiani erano assassini, il PD fa schifo, DiPietro è uno sbirro, Franceschini è un pretino, a sinistra sono tutti rimbambiti, a sinistra non hanno idee, io vorrei tanto votarli, caro ragioniere, ma come si fa, non hanno candidato quello lì, si sono alleati con quello là, i caratteri del simbolo non mi piacciono per niente, sono così giustializisti, non vogliono cacciare gli immigrati e non sanno comunicare. Per carità, lodevoli esempio di equilibrio quando non sono piccola paraculaggine molto italiana, ma attendo con qualche curiosità che qualcuno un giorno scriva un libro o un editoriale nel quale annunci: io sono di destra, ma per queste facce di bronzo che si truccano la faccia e le azioni come vecchie battone che vogliono sedurre i zovinotti, non posso proprio votare. Temo che dovremo aspettare il 26 luglio del Gran Consiglio Pdl. Mi pare sia già successo una volta, se la memoria ancora mi regge. Un consiglio ai giovani, a proposito di memoria: prendete appunti, segnatevi i nomi, registrate le dichiarazioni perchè quando sarete vecchi, vi diranno che ricordate tutto sbagliato e di berlusconiani, in Italia, nel 2009 non c’era nessuno, come nel 1943 non c’erano più fascisti.

mercoledì 20 maggio 2009

Una Brambilla, un Ministo e i Fannulloni

33pgco6 Creato un nuovo ministero di sartoria su misura per sistemare un’altra della favorite del califfo, Pippi Calzelunghe Brambilla, che avrà il suo bravo codazzo di sottopanza e funzionari e nominati ieri quattro, dicasi quattro, vicedirettori centrali della Rai, in attesa di conoscere il battaglione di vicedirettori di rete, di sottoreti, di reticelle, di giornali, creati per accontentare tutti gli appetiti insaziabili di capi bastone e capi regime nel girone della politica, senza distinzione di colore e tessera. Tutti costoro sono e saranno dipendenti pubblici, pagati dal Tesoro (noi), dalla Pippi Calzelunghe ai vice dei vice dei vice che costeranno lievemente più cari del pigro usciere del catasto che Brunetta vuole punire per risanare la rugginosa macchina della amministrazione. Come se la signora Cesira, svampita casalinga, risparmiasse sulla carta igienica e poi andasse a comperarsi gioielli.

lunedì 18 maggio 2009

gamar9 A Bobo Maroni, el sciùr minìster, risultano “incomprensibili” le baruffe fra La Russa e l’Onu ai sensi delle leggi internazionali sui rifugiati e i profughi. Ci sarebbe stato da sorprendersi se le avesse comprese, ma se fosse arrivato su gommone conciato così, magari attraverso il Canale d’Otranto, o su un furgone proveniente dalla Romania, quando faceva il Ringo Starr della Bovisa, i Legaioli gli avrebbero dato l’asilo politico o lo avrebbero respinto al grido di basta con questi zingari, ma va a ca’ balordo? L’abito non fa il clandestino. O invece sì?

sabato 16 maggio 2009

E` tutto un complotto ! !

No! My goodness gracious, anche il “Times” di Londra, temuto organo della Terza Internazionale Leninista sezione Murdoch, si aggiunge alla lista dei mendaci trappolatori mediatici e fa dire alla mamma di quella bambina che chiama Silvio “papi” (garbata e convoluta perifrasi per evitare querele) che “lui farà per lei quello che non ha fatto per me”. What? Pardon me, ma’am, ma che avrebbe dovuto fare per lei? E perchè? Qui la tenaglia del gomblotto si stringe, o si allarga. Presto, avvertire gli scudieri delle stalle di famiglia. Urge una foto di Ruber Murdoch con il petto scoperto in prima pagina, posibilmente di quando era giovane e sodo. Help!

venerdì 15 maggio 2009

E io Pago . . . .

Mi scappa un’altra domanda, papi. Con chi vada a letto e chi palpeggi il Presidente del Consiglio saranno anche affari suoi e della gentile signora, ma quei viaggetti di piacere per distribuire collanine da sei mila euro alle caste novizie che lui coltiva e protegge qua e là come tenere pianticelle, se li paga lui o li paghiamo noi con le nostre taschine? Spostare elicotteri, mobilitare agenti per le bonifiche di sicurezza nelle osterie e muovere “cortei da funerale” (espressione sua) costa e mi pare di ricordare che fu montato un discreto casino per Mastella e Rutelli che andarono al Gran Premio di Monza a spese nostre. E quando la vergine in microkini andava spesso - lo dice lei - a consolarlo da Napoli a Roma, con tutta la famigliola, si pagavano loro viaggio,alloggio vitto? Non mi pare che la famiglia di un impiegato del Comune abbia tanti soldi da fumarsi in vaieviene Napoli Roma. Certo non è uno scandalo epocale, p’ammor’ e’ Dio, ma una piccola curiosità. Fra le tante.

giovedì 14 maggio 2009

Siori e Siore . . . . Circo Italia

Brillante azione dell’intelligence italiana che sventa un colossale complotto terroristico e scopre due pezzi grossi di al Quaeda già detenuti nelle patrie galere, in possesso di materiale disponibile in internet e conservato nelle loro diaboliche pennette, con nomi, piani, gerarchie, addirittura 50 militanti, roba mai vista, mancavano soltanto gli indirizzi di bin Laden e di Zawahiri con il codice postale tanto questi due erano scemi. Erano già in galera perchè pare organizzassero trasporti di illegali dall’Albania. Un tempo, quando facevo il cronista, alle vigilia delle elezioni la PS rastrellava un po’ di povere mignotte e la Finanza sequestrava un paio di Tir pieni di “americane” (nel senso delle sigarette) a Chiasso per divertire il pubblico, oggi si deve fare di meglio. Nelle ore in cui il Cav. Barconi, ormai incoronato da Calderoli leghista “dishonoris causa”, ci spiega che quei miserabili rimandati negli accoglienti “Club Ghed” in Libia sono in realtà bande di criminali, zacchete!, la nostra Cia alle vongole sventa anche una trama terroristica organizzata da due che stavano in carcere e si lasciavano dietro la scia come le lumache. Manca un mese a elezioni che sono vitali per il governo, che ormai le deve stravincere perchè vincere non basta più, e riscopriamo il terrorismo islamico, il traffico di clandestini gangster, i vagoni segregati, tra un po’ - me lo sento - i Rom e qualche latitante mafioso arrestato, mentre il TG1 ormai in autopilota berlusconiano senza più neppure la foglia di fico del direttore precedente, ci illustra deliziosi progetti per eleganti casette tripiano doppiservizi antisisma garantite per terremotati immerse nel verde, pronte in un paio di mesi, chiavi in mano, magari anche con i cigni nei laghetti, se votano giusto. Reggersi agli appositi sostegni, perchè tra adesso e il giorno delle elezioni vedremo una Piedigrotta al giorno. Venghino s’iori e s’iore, venghino.
L’argomento che oggi chiude la bocca a ogni discussione, e che vedo spesso ripetuto anche in questo blog, è “alla gente piace”, come se il governo di una nazione fosse un telequiz da misurare con il criterio dell’audience e dell’indice di gradimento. (Ndr: ormai lo è). Piacciono le ronde, piacciono le barzellette, piacciono le sgallettate che agitano il sedere in tv, piacciono le flotte contro i barconi, piacciono le denunce dei medici usati come agenti di frontiera, piacciono i grandi fratelli e le finte piazzate televisive e i sondaggi lo dimostrano. Chiuso. Il dubbio che quello che piace non sia necessariamente quello che è giusto e razionale fare, tipo dare ai bambini tutte le caramelle che vogliono soltanto perchè all’99% di loro piacciono, è licenziato come roba da noiosi intellettuali aristocratici al caviale che “hanno perso il contatto con la gente” e non vogliono stare alla legge del “se piace a tanti deve essere giusto per forza”, che è poi la antica, classica e disastrose confusione fra democrazia e demagogia. E smentisce tutte le smanie anti relativiste che agitano i clerical chic della destra, essendo questo il trionfo finale del relativismo da gratificazione immediata. La prossima volta che il medico mi romperà gli zebedei con il colesterolo, i trigliceridi, i bucatini all’ amatriciana, la trippa e gli zamponi, gli risponderò che lui ha perso il contatto con me e che il 100% di me la pensa come me.L’argomento che oggi chiude la bocca a ogni discussione, e che vedo spesso ripetuto anche in questo blog, è “alla gente piace”, come se il governo di una nazione fosse un telequiz da misurare con il criterio dell’audience e dell’indice di gradimento. (Ndr: ormai lo è). Piacciono le ronde, piacciono le barzellette, piacciono le sgallettate che agitano il sedere in tv, piacciono le flotte contro i barconi, piacciono le denunce dei medici usati come agenti di frontiera, piacciono i grandi fratelli e le finte piazzate televisive e i sondaggi lo dimostrano. Chiuso. Il dubbio che quello che piace non sia necessariamente quello che è giusto e razionale fare, tipo dare ai bambini tutte le caramelle che vogliono soltanto perchè all’99% di loro piacciono, è licenziato come roba da noiosi intellettuali aristocratici al caviale che “hanno perso il contatto con la gente” e non vogliono stare alla legge del “se piace a tanti deve essere giusto per forza”, che è poi la antica, classica e disastrose confusione fra democrazia e demagogia. E smentisce tutte le smanie anti relativiste che agitano i clerical chic della destra, essendo questo il trionfo finale del relativismo da gratificazione immediata. La prossima volta che il medico mi romperà gli zebedei con il colesterolo, i trigliceridi, i bucatini all’ amatriciana, la trippa e gli zamponi, gli risponderò che lui ha perso il contatto con me e che il 100% di me la pensa come me.L’argomento che oggi chiude la bocca a ogni discussione, e che vedo spesso ripetuto anche in questo blog, è “alla gente piace”, come se il governo di una nazione fosse un telequiz da misurare con il criterio dell’audience e dell’indice di gradimento. (Ndr: ormai lo è). Piacciono le ronde, piacciono le barzellette, piacciono le sgallettate che agitano il sedere in tv, piacciono le flotte contro i barconi, piacciono le denunce dei medici usati come agenti di frontiera, piacciono i grandi fratelli e le finte piazzate televisive e i sondaggi lo dimostrano. Chiuso. Il dubbio che quello che piace non sia necessariamente quello che è giusto e razionale fare, tipo dare ai bambini tutte le caramelle che vogliono soltanto perchè all’99% di loro piacciono, è licenziato come roba da noiosi intellettuali aristocratici al caviale che “hanno perso il contatto con la gente” e non vogliono stare alla legge del “se piace a tanti deve essere giusto per forza”, che è poi la antica, classica e disastrose confusione fra democrazia e demagogia. E smentisce tutte le smanie anti relativiste che agitano i clerical chic della destra, essendo questo il trionfo finale del relativismo da gratificazione immediata. La prossima volta che il medico mi romperà gli zebedei con il colesterolo, i trigliceridi, i bucatini all’ amatriciana, la trippa e gli zamponi, gli risponderò che lui ha perso il contatto con me e che il 100% di me la pensa come me. pagina-zampone-dei-pico_11.jpg

giovedì 7 maggio 2009

Il Metro` ci Salvera` : Imbecilli ! ! !

Incantevole la proposta del leghista Matteo Salvini di creare nella bella Milan, quella con il “coer in man”, carrozze speciali della della metropolitana riservate agli extracomunitari (compreso mio figlio Antonio che nascera` in Korea e il console giapponese, caso mai dovesse avere la cattiva idea di prendere la Metro?). Se la proposta, che neppure a zio Adolfo, quello delle stelline sulla giacca, era mai venuta in mente pur avendo una mente fervida, potrebbero configurarsi anche risparmi futuri, importanti in vista del federalismo fiscale I vagoni riservati agli extracomunitari potrebbero essere facilmente piombati e indirizzati su binari che portano ai campi di sterminio.

martedì 5 maggio 2009

Cornuta e Mazzolata . . . .

In termini elegati e processuali, quello che è stato detto nell’oscena puntata, si chiama “blame the victim”, colpevolizzare la vittima, sul genere della ragazza violentata che “se l’era cercata”, perchè girava in minigonna. In termini più nazional popolari, la signora Berlusconi, che ora dovrebbe scusarsi con il marito dopo essere stata umiliata in pubblico dall’attempato gallinaro, è la classica “cornuta e mazziata”. Magnifico e solenne esempio dato agli uomini italiani di come “the first husband”, il primo marito e l’uomo più popolare della nazione concepisce il rapporto con le donne. E chi ha fornito il bastone siamo stati noi, gli abbonati della Rai usata dal proprietario di Mediaset per combattere le proprie vicende matrimoniali private. Scusate se mi ripeto: Alice nel Paese delle Meraviglie.

Italia (Alice) nel paese delle meraviglie

In attesa dello show di Silvio Berlusconi davanti al proprio ciambellano a Porta a Porta, suggerisco, come chiave di interpretazione delle parole che sentiremo scorrere, questo dialogo fra Alice e la Regina Rossa, nel meraviglioso “Attraverso lo specchio” di Lewis Carrol:
— Ma nel nostro paese, — disse Alice, che ancora ansava un poco, — generalmente si arriva altrove… dopo che si è corso tanto tempo come abbiamo fatto noi.
— Che razza di paese! — disse la Regina - Qui invece, per quanto si possa correre si rimane sempre allo stesso punto. Se si vuole andare in qualche altra parte, si deve correre almeno con una velocità doppia della nostra.
L’Italia è Alice. Ha ormai attraversato lo specchio e le parole significano soltanto, come dice il Cappellaio Matto, quello che il Cappellaio Matto vuole che significhino. Se si accetta di vivere nel regno delle meraviglie, tutto si spiega, e niente si spiega. E sul regno dell’assurdo e del nonsense si stende rassicurante il sorriso dello Stregatto. Lasciate perdere editoriali, blog, talk show, saggi. Per capire l’Italia del 2009 si deve leggere Lewis Carrol.

lunedì 4 maggio 2009

Le donne del presidente

Chi teme, o chi spera, che la vicenda Veronica possa incrinare la popolarità e il mito del Napoleone italiano (versione Rascel) deve guardare alle donne italiane. Sono loro, le elettrici, le donne, soprattutto le signore non più giovanissime, quelle che in ogni democrazia ormai rappresentano la trave portante del consenso, a tenere le chiavi della risposta nazionale a questo evento pubblico, perchè pubblica divenne la vita famigliare del candidato Berlusconi quando si dipingeva come un esemplare padre e marito tra i fiori del suo giardino. Non si può invocare il “privato” quando imbarazza e poi sbattercelo in faccia quando fa gioco. Billy Clinton fu salvato dalle donne, che fecero quadrato attorno a lui, con lo sguardo alla moglie, a Hillary, per regolarsi e decisero di tollerare e perdonare la (parola orribile) “scappatella” perchè proprio Hillary decise di restare al suo fianco, in cambio di sostanziose e poi mantenute promesse. Nel caso italiano, è invece proprio la moglie a ribellarsi e a denunciare il comportamento di questo eterno Peter Pan del Viagra. Ma le donne, come sanno gli avvocati anche nelle cause per stupro e molestie, sono sempre le giudici più severe delle altre donne, perchè non hanno code di paglia come i maschi e non si fanno incantare o intimidire dalle lacrimucce delle vittime. E qui ci potrebbe essere un elemento nuovo, la possibilità di una relazione con una minorenne, dunque anche formalmente un reato oltre che uno schifo, vista la differenza di età, denunciata dalla signora. Accetteranno le donne italiane, le madri che hanno figlie adolescenti, le signore che magari da ragazzine dovettero subire in silenzio le luride “avances” dell’esibizionista con l’impermeabile aperto fuori dalla scuola, che il “padre della nazione” si comporti come Berlusconi? Che cosa insegneranno alle loro figlie: lavati bene tesoro quando incontri un vecchio maiale ricco perchè potrebbe essere la tua fortuna? E se i suoi comportamenti fossero perdonati dalle elettrici, con quale faccia rimproverebbero poi ai loro mariti, compagni, padri quelle azioni che tollerano nel Presidente del Consiglio? Quel che va bene per il capo, deve andare bene anche per il branco. E ora prepariamoci ad assistere al linciaggio pubblico di Miriam Bartolini in Berlusconi organizzato per conto del marito dalle network e dai giornali di corte che saranno mobilitati dal loro padrone per azzannarla. La povera signora non sa che cosa sta per caderle in testa

Intanto in un paese lontano lontano . . . .

Nel frattempo, una ragazzina di 13 anni muore ammazzata da un proiettile sparato, voglio credere per errore, da soldati italiani a Herat, in Afghanistan. Che colpe aveva quella bambina afghana oltre quella di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato? Che meriti hanno coloro che nascono con uno stupendo sedere, o del tutto senza sedere, come quella povera bambina fatta secca per la pura sfortuna di essere nata lì? In Afghanistan, muore una donna per cause collegate alla sua gravidanza (che non è, come si dovrebbe sapere, una “malattia”) ogni 27 minuti di ogni giorno, mentre noi ci agitiamo per un’influenza. Vi sono regioni afgane nelle quali una donna incinta ha 600 volte (seicento) più probabilità di morire di parto che una donna europea o nordamericana. Essere belle non è una colpa, come non è nascere ad Arcore piuttosto che a Herat. Ma sarebbe il caso di ricordare che non è neppure un merito e per fare mestieri che non siano l’avaspettacolo o la pubblicità, la testa dovrebbe essere considerata più importante della misura di reggiseno. E usare il proprio corpo per ottenere guadagni, parti in commedia, portafogli, seggi, favori è comunque prostituzione, seppure meno rischiosa, e dunque coraggiosa, di quella praticata dalle disgraziate che battono i viali.

giovedì 30 aprile 2009

Eunuchi, Puttane e Giornalisti di Scuderia

Impressionante leggere i quotidiani, i blog, gli aggregatori, i maggiordomi e gli stallieri della Scuderia Berlusconi, e vedere come gli eunuchi dell’harem siano stati mobilitati e siano insorti spontaneamente per coprire di insulti la signora Miriam Bertolini in Berlusconi, descrivendola, secondo i vari stili giornalisti, dal genere “scritte sulle pareti dei gabinetti della scuola Giorgina è una puttana” a quelli “neo snob” che fanno lo stesso servizio con più eleganza formale e arie intellettuali, come una pazza, un’isterica, una donnetta da borsettate in testa, una bisbetica indomata, una casalinga disperata e una sciantosa da avaspettacolo che non esitava a spogliarsi sul palcoscenico, Proto Velina Velinarum. Per chi è meno giovane, queste mobiitazioni di massa per far quadrato attorno al “papi” di tutto di loro, ricordano con un brivido quegli avvisi sulla prima pagina dell’Unità anni ‘50 a “tutti i compagni” perchè si presentassero in Parlamento “senza eccezione alcuna”. Non è un caso se tanti giornalistii, parlamentari, ideologhi e fiancheggiatori di “papino” (traduzione trasteverina: “a chi me dà da magnà, je dico babbo”) vengano dalle scuola del partito comunista alle Frattocchie. Specialmente tristi queli che fingono di “fare la fronda” (tipico espediente e tipica espressione da regime) e poi, nei momenti decisivi, li ritrovi tutti coperti e allineati come reclute in una base di Marines dietro il sergente istruttore. La reazione inviperita segnala, meglio di ogni altra cosa, quando sensibile e vulnerabile sia il “Nostro Padre Affettuoso e Grande Leader” sul fronte dei comportamenti privati, quelli che sbatte in faccia agli elettori quando chiede voti in belle foto a colori su carta patinata ostentando i figli (legittimi) e poi pretende di chiudere nella discrezione quando creano imbarazzi e smascherano l’ipocrisia.