venerdì 20 novembre 2009

A proposito del No B-day

Una manifestazione come il No-B Day, se viene fatta come pura dimostrazione di fastidio e di opposizione contro un Presidente del Consiglio legittimamente in carica, non ha senso, per la sua genericità e per il suo essere soltanto quello che volgarmente ma efficacemente si definirebbe “uno scazzo” . Il numero dei presenti, che sarà come al solito giocato alla fine a colpi di zeri rimbalzati come palline da ping pong tra la Questura, il Minzculpop TGUno, i giornali della scuderia del Cavaliere Rampante e gli organizzatori, non potrà mai giustificare una caduta del governo, a meno di essere milioni e milioni, come non sarà. Molto e vero senso, o forza, avrebbe invece una manifestazione che si ponesse un obbiettivo specifico e identificabile chiaramente, come il ritiro della Legge Porcheria sui processi SS, Salva Silvio, chiesta anche da Saviano e da chi sta firmando il suo appello, una legge che potrebbe essere vagamente accettabile soltanto a condizione che non fosse retroattiva e non avesse quindi lo spudorato fine di impedire di concludere i processi in corso. Allora anche cento, o duecento mila persone in corteo per opporsi a una legge avrebbero forza e voce. Ma le dimostrazioni genericamente politiche, come gli scioperi politici, non funzionano più da tempo, se non come fattori per esaltare il dissenso e i malumori proprio tra coloro che al Cavaliere Rampante vorrebbe opporsi.

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