venerdì 13 novembre 2009

Maggioritario quasi secco . . . . .

L’agognato “bipartisimo perfetto” american style con il quale furono sfracellati i cotilloni alla mia generazione cresciuta con le poverine del proporzionale e con la tubercolosi delle correnti, ha prodotto, soltanto in questo 2009 un altro partito comunista, credo sia il quinto o il sesto, e adesso la nuova rotellina di Rutelli e Tabacci. Un giorno qualcuno di questi luminari della politica italiana mi spiegherà come quel 50% abbondante di italiani che non vogliono essere governati dalla coalizione di Mister Bee e quel 60 per cento che non votano per lui pensino di togliergli la poltrona se continuano a dividersi la ricottina fra di loro. Davvero Rizzo dei neo-post-microcomunisti e il coniuge della Palombelli pensano di essere il perno politico – ripeto, politico – attorno al quale ruoterà l’Italia post silviana? Non sarebbe allora stato meglio tenerci il proporzionale, che almeno permette agli elettori di micropartiti di mandare un paio di citrulli, di idealisti, di pavoncelli in Parlamento e sentirsi così almeno rappresentati sulla pista del Circo Togni?

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