giovedì 14 maggio 2009

L’argomento che oggi chiude la bocca a ogni discussione, e che vedo spesso ripetuto anche in questo blog, è “alla gente piace”, come se il governo di una nazione fosse un telequiz da misurare con il criterio dell’audience e dell’indice di gradimento. (Ndr: ormai lo è). Piacciono le ronde, piacciono le barzellette, piacciono le sgallettate che agitano il sedere in tv, piacciono le flotte contro i barconi, piacciono le denunce dei medici usati come agenti di frontiera, piacciono i grandi fratelli e le finte piazzate televisive e i sondaggi lo dimostrano. Chiuso. Il dubbio che quello che piace non sia necessariamente quello che è giusto e razionale fare, tipo dare ai bambini tutte le caramelle che vogliono soltanto perchè all’99% di loro piacciono, è licenziato come roba da noiosi intellettuali aristocratici al caviale che “hanno perso il contatto con la gente” e non vogliono stare alla legge del “se piace a tanti deve essere giusto per forza”, che è poi la antica, classica e disastrose confusione fra democrazia e demagogia. E smentisce tutte le smanie anti relativiste che agitano i clerical chic della destra, essendo questo il trionfo finale del relativismo da gratificazione immediata. La prossima volta che il medico mi romperà gli zebedei con il colesterolo, i trigliceridi, i bucatini all’ amatriciana, la trippa e gli zamponi, gli risponderò che lui ha perso il contatto con me e che il 100% di me la pensa come me.L’argomento che oggi chiude la bocca a ogni discussione, e che vedo spesso ripetuto anche in questo blog, è “alla gente piace”, come se il governo di una nazione fosse un telequiz da misurare con il criterio dell’audience e dell’indice di gradimento. (Ndr: ormai lo è). Piacciono le ronde, piacciono le barzellette, piacciono le sgallettate che agitano il sedere in tv, piacciono le flotte contro i barconi, piacciono le denunce dei medici usati come agenti di frontiera, piacciono i grandi fratelli e le finte piazzate televisive e i sondaggi lo dimostrano. Chiuso. Il dubbio che quello che piace non sia necessariamente quello che è giusto e razionale fare, tipo dare ai bambini tutte le caramelle che vogliono soltanto perchè all’99% di loro piacciono, è licenziato come roba da noiosi intellettuali aristocratici al caviale che “hanno perso il contatto con la gente” e non vogliono stare alla legge del “se piace a tanti deve essere giusto per forza”, che è poi la antica, classica e disastrose confusione fra democrazia e demagogia. E smentisce tutte le smanie anti relativiste che agitano i clerical chic della destra, essendo questo il trionfo finale del relativismo da gratificazione immediata. La prossima volta che il medico mi romperà gli zebedei con il colesterolo, i trigliceridi, i bucatini all’ amatriciana, la trippa e gli zamponi, gli risponderò che lui ha perso il contatto con me e che il 100% di me la pensa come me.L’argomento che oggi chiude la bocca a ogni discussione, e che vedo spesso ripetuto anche in questo blog, è “alla gente piace”, come se il governo di una nazione fosse un telequiz da misurare con il criterio dell’audience e dell’indice di gradimento. (Ndr: ormai lo è). Piacciono le ronde, piacciono le barzellette, piacciono le sgallettate che agitano il sedere in tv, piacciono le flotte contro i barconi, piacciono le denunce dei medici usati come agenti di frontiera, piacciono i grandi fratelli e le finte piazzate televisive e i sondaggi lo dimostrano. Chiuso. Il dubbio che quello che piace non sia necessariamente quello che è giusto e razionale fare, tipo dare ai bambini tutte le caramelle che vogliono soltanto perchè all’99% di loro piacciono, è licenziato come roba da noiosi intellettuali aristocratici al caviale che “hanno perso il contatto con la gente” e non vogliono stare alla legge del “se piace a tanti deve essere giusto per forza”, che è poi la antica, classica e disastrose confusione fra democrazia e demagogia. E smentisce tutte le smanie anti relativiste che agitano i clerical chic della destra, essendo questo il trionfo finale del relativismo da gratificazione immediata. La prossima volta che il medico mi romperà gli zebedei con il colesterolo, i trigliceridi, i bucatini all’ amatriciana, la trippa e gli zamponi, gli risponderò che lui ha perso il contatto con me e che il 100% di me la pensa come me. pagina-zampone-dei-pico_11.jpg

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