lunedì 4 maggio 2009

Le donne del presidente

Chi teme, o chi spera, che la vicenda Veronica possa incrinare la popolarità e il mito del Napoleone italiano (versione Rascel) deve guardare alle donne italiane. Sono loro, le elettrici, le donne, soprattutto le signore non più giovanissime, quelle che in ogni democrazia ormai rappresentano la trave portante del consenso, a tenere le chiavi della risposta nazionale a questo evento pubblico, perchè pubblica divenne la vita famigliare del candidato Berlusconi quando si dipingeva come un esemplare padre e marito tra i fiori del suo giardino. Non si può invocare il “privato” quando imbarazza e poi sbattercelo in faccia quando fa gioco. Billy Clinton fu salvato dalle donne, che fecero quadrato attorno a lui, con lo sguardo alla moglie, a Hillary, per regolarsi e decisero di tollerare e perdonare la (parola orribile) “scappatella” perchè proprio Hillary decise di restare al suo fianco, in cambio di sostanziose e poi mantenute promesse. Nel caso italiano, è invece proprio la moglie a ribellarsi e a denunciare il comportamento di questo eterno Peter Pan del Viagra. Ma le donne, come sanno gli avvocati anche nelle cause per stupro e molestie, sono sempre le giudici più severe delle altre donne, perchè non hanno code di paglia come i maschi e non si fanno incantare o intimidire dalle lacrimucce delle vittime. E qui ci potrebbe essere un elemento nuovo, la possibilità di una relazione con una minorenne, dunque anche formalmente un reato oltre che uno schifo, vista la differenza di età, denunciata dalla signora. Accetteranno le donne italiane, le madri che hanno figlie adolescenti, le signore che magari da ragazzine dovettero subire in silenzio le luride “avances” dell’esibizionista con l’impermeabile aperto fuori dalla scuola, che il “padre della nazione” si comporti come Berlusconi? Che cosa insegneranno alle loro figlie: lavati bene tesoro quando incontri un vecchio maiale ricco perchè potrebbe essere la tua fortuna? E se i suoi comportamenti fossero perdonati dalle elettrici, con quale faccia rimproverebbero poi ai loro mariti, compagni, padri quelle azioni che tollerano nel Presidente del Consiglio? Quel che va bene per il capo, deve andare bene anche per il branco. E ora prepariamoci ad assistere al linciaggio pubblico di Miriam Bartolini in Berlusconi organizzato per conto del marito dalle network e dai giornali di corte che saranno mobilitati dal loro padrone per azzannarla. La povera signora non sa che cosa sta per caderle in testa

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