domenica 28 febbraio 2010

Emergenza caciottari

paolo-bonaiuti-renata-polverini-maurizio-gasparri

Non so dire se la figura di merda – sorry, ma quanno ce vò ce vò – fatta dal Partito del Fare, o dell’Amore, o del Bene, insomma avete capito, a Roma consegnando i documenti elettorali oltre il tempo massimo, come il compagno somaro che consegnava il compito in classe in ritardo, sia frutto di “gomblotti” interni alla cricca di governo o sia soltanto l’ennesima dimostrazione di cialtroneria. Ma una soluzione ci potrebbe essere: dichiararare “l’emergenza elettorale” e inviare Bertolaso con qualche parente e amico a sistemare le cose in deroga a ogni regola. Oppure, mobilitare Ghedini e ottenere la definitiva prescrizione di ogni norma. In tutti i, una bella dimostrazione di efficenza da parte della candidata del Pdl per il governo del Lazio. Quale indizio per sulla sua futura amministrazione del Lazio offre questa patetica figura da caciottari?


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Emergenza caciottari

popolo viola: andate a votare!!!!!

191137666-e37b5787-5035-4939-bf12-c07ee04d4916

Non ho idea di quante persone ci fossero alla manifestazione per la Fiorentina, se 2 mila, 20 mila o 200 mila e non ci vedo una grande differenza sostanziale oltre il compiacimento o la delusione di chi c’era, ma invito tutti a leggere e meditare queste sagge parole dette da uno che sa quale sia la sola manifestazione che conta: “ Le elezioni regionali del 28 e 29 marzo sono elezioni nazionali. Una scelta di campo tra un governo che cerca di alimentare la fiducia, diffondere ottimismo e una sinistra che sa solo spargere pessimismo e autolesinismo [sic, copia e incolla dal sito ufficiale del Popolo della Libertà]. Una scelta di campo tra un governo che viene rispettato nel mondo e un’opposizione anti-italiana e anti-nazionale. Sono arrivato alla conclusione che siamo antropologicamente diversi da questa sinistra”. Andate a votare, o voi antropologicamente inferiori, “autolesinisti”, pessimisti e anti italiani. Se volete sperare che se ne vada, andate a votare. Andate a votare. Andate a votare. Andate a votare. Andate a votare. Andate a votare. Andate a votare. Andate a votare. Andate a votare. Poi andate in piazza e per strada a festeggiare, in due o in due milioni. Il voto (e i soldi) sono il solo linguaggio che l’antropologo della Brianza capisca. Fidatevi di lui. Andate a votare.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Gli autolesinisti

giovedì 25 febbraio 2010

La mela e il verme

original-fake-rotten-apple

Ho sempre vigorosamente respinto l’accusa di appartenete a una nazione di corrotti e di corruttori, non per patriottismo deamicisiano, ma per l’esperienza fatta in altri Paesi. Corrotti e corruttori pullulano, come i vermi nelle mele ovunque e nessun popolo, etnia, cultura, epoca ha l’esclusiva del prodotto. Nel Giappone dove un potentissimo Premier e boss chiamato Tanaka fu pescato con le mani nella marmellata all’Olanda del principe Bernardo, che non cantava, ma contava i soldi, dalla Cina dove lo scandalo dei generali-imprenditori che fanno lavorare militari e prigionieri politici per intascare i profitti insieme con i mandarini del regime continua nell’impossibilità di denunciarli salvo qualche esecuzione di propaganda agli Stati Uniti dove il danaro corre come un impetuoso fiume carsico sotto la superficie della democrazia “un uomo, un voto”, gli esempi di corruzione riempirebbero enciclopedie. Ma una differenza purtroppo esiste e diventa ogni anno più lancinante, grazie a leggi oscene. La differenza sta nel fatto che in Italia la corruzione resta sempre largamente impunita e chi la denuncia passa per fanatico tagliatore di teste giacobino o giustizialista, secondo il luogo comune del momento. Altrove, carriere e poltrone vengono distrutte. In Italia si riabilitano, quando non vanno direttamente al potere. Poichè l’occasione fa l’uomo ladro, è evidente che il sentimento di impunità e di immunità metta a durissima prova anche gli integerrimi. Non siamo angeli. Siamo tutti potenziali diavoletti peccatori tenuti a freno dalla paura della collera divina. Chi di noi, trovandosi solo nel caveau di una banca circondato da pacchi di banconote riuscirebbe a non toccare un euro, se davvero sapesse che le probabilità di essere pizzicato e punito sono microscopiche, mentre quelle di essere “prescritto” sono immense? Chi davvero pagherebbe le tasse, potendo evitarle, se sapesse che anzichè sborsare il 45 o 50% al fisco, se la caverà nel futuro prossimo con il 5% perchè uno Stato con le pezze nelle braghe vive all’insegna dei “pochi, maledetti e subito”? L’Italia è una nazione di gente straordinariamente onesta, ripeto a tutti coloro che ridacchiano di noi e ci mettono agli ultimi posti nelle olimpiadi dell’onestà, una società dove miracolosamente ancora sopravvivono le mele sane, imprenditori e amministratori pubblici onesti, giornalisti imperfetti ma coraggiosi, magistrati disposti a esporsi al ludibrio dei media di regime, pur sapendo che i disonesti, i servi, i tira a campare, gli eunuchi con la penna o la telecamera a guardia dell’harem del potere, prosperano impuniti. Ripeto: io non mi vergogno mai di essere italiano. Mi vergogno di molti italiani e di coloro che si nascondo dietro la formula delle “mele marce”. Non sono le mele a essere bacate. E’ l’albero quello che nutre i frutti di veleni, spacciati per fertilizzanti da coloro che poi vendono le ceste di mele agli ingenui che le comperano e le mangiano, credendole sane soltanto perchè hanno perduto il ricordo del sapore di quelle buone.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » La mela e il verme

mercoledì 24 febbraio 2010

No voto, no ladro

In base al disperato teorema della “giustizia a orologeria” sempre utilizzato per spiegare che avvisi di garanzia, inchieste, sputtanamenti giudiziari e morali come questo in atto, sono soltanto ”gomblotti” elettorali organizzati dalla magistratura maoista, ci attendono tre anni sereni. Dopo le regionali, non si voterà più per elezioni importanti fino al 2013, dunque il teorema indica che per tre anni la cricca potrà arraffare in pace. Si apre una magnifica finestra di opportunità per mariuli e birbantelli.

Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » No voto, no ladro

Apra bene

1120235b
La signora Nicole Minetti, ex danceuse televisiva, ragazza immagine Publitalia e oggi igienista dentale, eccellente curriculum per aspirare ad amministrare la cosa pubblica qui ritratta e raccontata con gaudio dai quotidiani della perfida Albione, fu scoperta da Silvio Berlusconi mentre gli sistemavano nell’ospedale del suo amico Verzè i dentini sparigliati dallo squilibrato del souvenir in piazza del Duomo. L’ha scelta e l’ha messa in lista per le Regionali nella Capitale Morale. Il vecchio lupo perde i denti, ma non il vizio. E non dimenticate il filo dentale. Dove, dipende dai gusti.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Apra bene

martedì 23 febbraio 2010

Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Pronto, chi pirla?

festivaldisanremo_antonellaclerici_quarta
Senza pretendere di fare un totale esatto (non merita lo sforzo) a occhio e croce hanno votato per i baccalà di Sanremo condotti dalla balia nazionale qui travestita da cernia, un milione e mezzo di italiani. A 75 centesimi per voto, che sarebbero 1.500 lire del “vecchio conio”, secondo la formula cara al noto piazzista di caffè paradisiaci, fa un milione di Euro. Hep! Ora, è chiaro che questi televoti sono più fasulli della vittoria del senatore del Pdl eletto dalle ‘ndrine e che il 90% dei voti sono puri investimenti delle mafiette dello spettacolo attraverso i loro zombie da sms, ma qualche pirla che ha pagato davvero i 75 centesimi di tasca propria per votare la Filiberta (chi è di Milano forse capirà) di Savoia, quello che parla di “par CONDITION”, o il tremulo somarino sardo, magari più volte, ci deve essere stato. Il solo pensiero della signora Cesira o del signor Agenore che nel loro bilocale illuminato dalla luce livida del televisore, dopo avere fatto la spesa alla mattina cercando disperatamente di risparmiare sulle melanzane e sul pecorino, diteggiano un sms sul telefonino per buttare 75 centesimi mi rende profondamente pessimista sul Futuro della Amata Patria. Si prega di non rispondere “io non guardo Sanremo dal 1861 quando Nilla Pizzi diventò maggiorenne”. Sanremo è come Berlusconi. Pochissimi ammettono di votarlo, però vince. I numeri, cari i miei snob, hanno sempre ragione, in guerra e in pace. Ricordarsene quando si andrà a votare a fine marzo. “Dio sta dalla parte dei reggimenti che hanno più cannoni”, diceva il Brunetta della Corsica.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Pronto, chi pirla?

Il TG1 colpisce ancora

6a00d83451654569e20120a58cdc4a970b-320wi

Fantastico show del Minzculpop, che nel servizio di apertura della edizione principale, ore 20:30, riesce a impapocchiare il servizio sull’ultima puntata della nuova Mani Luride senza mai dire a quale partito appartenga il senatore Nicola DiGerolamo, eletto all’estero, secondo il Giudice per le Indagini Preliminari con i voti della ‘ndrangheta, neanche un normale broglietto ordinario. Ricchi premi e cotilloni a chi indovinerà il partito (aiutino: è quello del “fare”). Non bastavano gli editoriali ad personam con rinforzo al cavallo. Ora abbiamo anche il burqa sulle notizie sgradite al Padrone e alla sua gang. Restate sintonizzati, perchè ancora non abbiamo visto niente.



Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Il TG1 colpisce ancora

lunedì 22 febbraio 2010

McRemo

mcdonald
Chi è il più importante “chef” del mondo, Ferran Adria che nel suo ristorante “El Bulli” inventa manicaretti che un gruppetto di facoltosi creduloni volano in Spagna e prenotano con sei mesi di anticipo per assaggiare, come fosse un’udienza dal Papa? O Daniel Coudreaut, responsabile del menu da McDonald’s, che decide che cosa servire a milioni di persone ogni giorno, da Mosca a Tokyo? Attenzione: non ho chiesto chi sia il “più migliore”, chi sia il più bravo, raffinato o ammirevole. Ho chiesto chi sia il più importante, il più influente. Possiamo fare gli schizzinosi (io ho visto l’ora finale, con i Carabineri che eseguono l’inno nazionale di Guerre Stellari e con la vittoria di una melensa canzoncina scelta soltanto per evitare l’onta di dare il premio al pupo di Savoia) davanti alla desolazione e allo squallore che da quel palcoscenico, e dalla platea di tromboni di Stato, emana, ma poi ha purtroppo ragione Paolo Garimberti, il Presidente Inesistente come avrebbe scritto Calvino, quando dice che “l’Italia è quella che guarda il Festival”. Lo è. Si vendono più hamburger che tartufi e chi controlla il sapore dell’hamburger controlla i gusti del mondo. E prende il potere. Dire “io non mangio quelle schifezze”, “io non guardo quegli orrori” non cambia nulla, come nulla cambia votare per il partitino della Verità Vera o crogiolarsi dentro un blog di buongustai indignati fra di loro perchè altri mangiano polpette di frattaglie fritte. Fino a quando i consumatori di polpette non capiranno che quelle polpette sono avvelenate, e non si proporrà un’alternativa più sana, più gustosa ed economica, vinceranno sempre le polpette. Berlusconi e la Lega sono i “Big Mac” della politica, fast food per il cervello.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » McRemo

Roma Lardona

banchetto_degli_dei
Non siamo ancora alla cattedrale barocca di ministeri, di vice e di sottopanza che Romano Prodi dovette costruire per tenere temporaneamente assieme la sua – con licenza parlando – coalizione di gatti selvatici, ma pianino pianino, adagino adaginio, passin passino anche il Grande Falciatore Brianzolo della burocrazia e i suoi ingordi compari nella Roma Lardona (non più Ladrona) dove da anni banchettano allegramente come i peggiori democristiani di altri tempi, i Leghisti, hanno portato a 65, diconsi sessantacinque, i commensali alle greppia dei ministeri e sottosegretariati, con apposita leggina passata di recente in Senato, senza che i Braveheart del Naviglio facessero un “plissè”. Anzi. Dopo il ministero di Pippi Calzelunghe, la sciura Brambilla in Vacanza, quello del Turismo che costa inutili soldi, ma regala buoni pasto nelle varie Pensioni Mariuccia, il mio preferito è quello affidato all’odontotennico (in Padano classico la “cn” si fonde) Calederolo: il Ministero per la Semplificazione Normativa. E’ fantastico. Si fa un nuovo ministero romano – ripeto, romano – per semplificare le cose. Come se il medico, per farti dimagrire, ti ordinasse un secchio di bucatini all’amatriciana in più al giorno. Ma ai fedeli ed entusiasti pinguini del Nord che corrono saltellanti e vogliosi alle urne elettorali come i pennuti dell’Antartide quando vanno in fregola, va bene così. Passa qui l’arrosto, Umberto, e la trota salmonata. Il Ministero per la Semplificazione Normativa, ma vi rendete conto? Neppure Kafka. Forse Gogol.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Roma Lardona

mercoledì 17 febbraio 2010

I buoi della sciurètta

buoi2[1]

E se i poliziotti e i “ghisa”, il sciur Maroni e la sciuretta Moratti li avessero mandati “prima” della guerriglia fra immigrati in via Padova a Milano, e non dopo “il tragico fatto di sangue”, a buoi ormai scappati, non sarebbe stato meglio per tutti, milanesi, italiani, egiziani, intillimani, africani, rumeni etc etc? O il Comune di Milano, che la Destra governa da tre lustri tromboneggiando e speculando sul degrado e sulla insicurezza che non ha mai fatto un’ostrega per migliorare, ha scoperto soltanto ieri che in quella via c’erano un po’ di problemini, tra i quali alloggi affittati con grande profitto da buoni patrioti milanesi che fanno la grana sfruttando i “muertos de hambre” che si accalcano nei loro “slum” a mucchi e a pigioni da tagliagole? Non ci sono soluzioni magiche ai problemi della convivenza, dell’integrazione legittima e della sicurezza, certamente non i rastrellamenti proposti dagli aspiranti Gauleiter della Lega, che comunque non li faranno mai per non disturbare il reddito delle Immobiliari Brambilla che affittano gli “slum”. Ci vogliono più uomini e donne in divisa lungo le strade a rischio, di notte e di giorno, prima e non dopo il “fattaccio”, agenti veri, non clown con l’artrite e troppo tempo libero, con il gilerino delle ronde e il telefonino. Già, ma per avere più ghisa e poliziotti si dovrebbero pagare più tasse, magari le imposte sulla proprietà immobiliare, che quella non si può trasportare e nascondere in Svizzera, come fanno quei pirla degli americani, che si finanziano le forze di pubblica sicurezza metropolitane con – Orrore! Oh Signùr Oh Signùr! – l’ ICI. A Washington, capitale degli Stati Socialcomunisti d’America, pago lo 0,90% all’anno di ICI sul valore di mercato della mia casa, 900 dollarozzi ogni 100 mila di valore accertato e aggiornato annualmente dall’implacabile catasto. A Roma, su una casa che vale anche di più, ‘na cippa. Nada, zero, nichts.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » I buoi della sciurètta

Polvere di stalle

glddust.JPG

Ecco qua, grazie al “polverone”dell’ultimo scandalo, come lo chiama il fido Paolo “Kammamuri” Bonaiuti per i compiacenti microfoni del Minzculpop Rai, un’ evidente porcata come la privatizzazione dei terremoti, delle frane e delle (normali) emergenze non è passata e persino Gianni Letta ha scoperto, meglio tardi che mai, che era “inutile”. Come tento di raccontare ai miei studenti ammeregani e ai lettori del mio ultimo libercolo, cose normali come il blocco di una schifezza sulla Protezione Civile trasformata in società a fine di lucro per gli amici della parrocchietta e per i frequentatori delle massaggiatrici brasiliane, deve avvenire attraverso uno scandalo, perchè il Parlamento italiano è ostaggio di una maggioranza castrata e allineata che può soltanto dare voti di fiducia o mormorare. Nella sclerotica democrazia italiana, ora resa una satrapia personale dall’ “Uomo del Fare” (gli affaracci suoi) le tre “s”, scandali, soldi, sesso, sono l’unico motore in grado di spostare, ogni tanto, qualche sassolino. Provocare effetti che nè il Presidente della Repubblica, che è espressione e garante anche di chi magari personalmente gli fa orrore e non è Bersani, DiPietro o Grillo, nè la minoranza, che può berciare in tv e sulle piazze quanto vuole ma poi soccombe inesorabilmente al momento del voto parlamentare perchè gli elettori non le hanno dato più voti, possono produrre.

Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Polvere di stalle

mercoledì 10 febbraio 2010

Maltempo sull’Italia

RO180904INT_0002
Alla vigilia di elezioni regionali che sanciranno un altro trionfo per il signor “Mille Ville” e la sua compagnia teatrale di giro, dal Nord al Sud, anche grazie a quella torta sbrisolona che sono l’opposizione di pastafrolla e la solita sinistra con vocazione suicida, viaggio ogni giorno in un’Italia dove la stabilità politica è garantita a lungo, il Parlamento è coperto e allineato come non era dai tempi dell’ “aula sorda e grigia”, i tanto biasimati sindacati non contano più nulla, governa un partito dell’Amore, la solidità dei bilanci nazionali è protetta dal fedele Argo, Giulio Tremontidipietà, sulla penisola si stende l’ottimismo sorridente del Caro Leader Kim-Il-Silvio. Dunque dovrei incontrare una nazione in larga maggioranza serena, ottimista e fiduciosa, escluse alcune frange di quelli che “nun ce vonno sta’”. Persino i vincitori e i dominatori sono acidi e rancorosi, tutti un po’ come Mourinho, che non si capisce con chi ce l’abbia o che cosa voglia più di quello che ha. Se persino i vincitori sono infelici, come potranno essere felici gli sconfitti? Mi sembrano tutti incazzati, nevrastenici, arrovellati in gomblotti e contro gomblotti, eccitati da polveroni su foto che non significano assolutamente nulla (io fui fotografato con Clinton, vuol dire che ci dividevamo le sue ragazzotte nasute e cicciottelle di provincia?) nella migliore della ipotesi rimbambiti da vuoti a perdere come i Festival di Sanremo, passati da moralismo di chi accusava l’opposizione di usare mezzi da gossip, a fare esattamente quello che rimproveravano agli altri. Persino nelle roccaforti dei partiti vincenti regna un’insoddisfazione acre, un’inquietudine rancorosa, che anche in questo blog ogni tanto affiora nei commenti. Il Minzculpop televisivo è ridicolmente servile e vacuo, dunque non serve a migliorare l’umore neppure di chi se lo beve, nella sua tetraggine neo sovietica o nella sua irrilevanza da “servizi di colore”. I media privati del regime fanno di tutto per riesumare scheletri e carogne, sperando di usarli per difendere il loro padrone da altri scheletri e carogne che lo terrorizzano, mentre in realtà sollevano soltanto fetore e squallore. Niente vola, niente affonda, tutto galleggia sul pelo (dell’acqua) come schiuma tossica su una palude, incluse quelle deposizioni di mafiosi che in una nazione normale potrebbero avere soltanto due sbocchi: o sprofondare nell’assurdo o distruggere qualsiasi leader politico, perchè non si può essere “un po’ mafiosi” come non si può essere “un po’ incinta”. Che Paese triste, depresso e deprimente, stiamo diventando. Che sia il cattivo tempo?



Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Maltempo sull’Italia

martedì 9 febbraio 2010

La Milano da mangiare (2)

I pezzi del mosaico Expo 2015, tra impunità, immunità, delegittmazione preventiva delle denunce che potrebbero uscire dalla Procura di Milano, interventi in deroga a ogni legge, regolamenti edilizi, “investimenti” disinvolti, magna magna generale, si stanno lentamente, inesorabilmente, componendo, attorno alla parola magica: “emergenza”. Tutto quello che sta emergendo è il solito fetore. Trattasi sicuramente di nuovo complotto della Cia.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » La Milano da mangiare (2)

venerdì 5 febbraio 2010

La Milano da mangiare

panettone
Attorno alla “capitale morale” (le risate precotte possono essere inserite qui, come a Striscia la Nequizia), poi divenuta capitale liquida negli anni dei “mariuoli” disseminati sicuramente dalla Cia (inserire qui altre risate in scatola per la gioia dei piccini e dei sofferenti di gravi turbe psichiche) e avviata a trasformarsi in capitale buffet, si sta allestendo il colossale banchetto di Expo 2015, imperniato attorno alla nuova Protezione Civile s.p.a, che prenderà in carico tutta la scellerata operazione, sotto la guida del futuro ministro Bertolaso. Corollari necessari e sufficienti all’abbuffata a colpi di espropri e deroghe da leggi e regolament nazionali, regionali e comunali per affrontare “l’emergenza Expo” (si accettano scommesse) con tanti cari saluti al federalismo per babbei leghisti, sono le tappe seguite dal governo del fare i soldi: 1) la legislazione proteggi malandrini e stronca processi per mettere in sicurezza i commensali e gli invitati al buffet; 2) la riscrittura di Mani Pulite, raccontata appunto come un complotto degli ammeregani che nel 1992 foraggiavano partiti e pagavano tangenti come se piovesse per poi poterli affidare a James Tonino Bond, 3) la progressiva, inesorabile ghedinizzazione della magistratura, per svuotare preventivamente i dossier e le inchieste che sono in agguato nei cassetti della Procura di Milano, attorno ai finanziamenti occulti, ai flussi di grana, alle procedure e ai meccanismi di questo Expuah 2015. Alla fine, la pista da seguire, come già dai giorni gloriosi della “discesa in campo”, quando si tratta del circo Berlusbarnum è sempre quella: “follow the money”, seguite dove vanno a finire i danèe. Milano era la città che avrebbe dovuto salvare l’Italia e additare, come la stella cometa, la via alla “moralizzazione” della vita nazionale. Non fatemi ridere che ho le labbra screpolate.



Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » La Milano da mangiare

mercoledì 3 febbraio 2010

Anche a comode rate mensili

PDL - campagna tesseramento 2009-2010
Berlusconi promette un milione di tesserati per il Pdl (ma perchè qualcuno si ostina a declinare un partito al femminile e dire “la” Pdl, forse si confonde con “la Padella”?) e ne colleziona 18 mila, un pochinino sotto le promesse. Vuoi vedere che anche quei sondaggi di popolarità sono appena appena gonfiati?


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Anche a comode rate mensili

Lo sciacquone della Cia

2337756562_ea814c7efb
Cè un dettaglio che mi sfugge nella nuova campagna a orologeria pre elettorale per insinuare che le “toghe rosse” fossero in realtà “toghe a stelle e strisce bianco-rosso-blu” e che Tonino DiPietro fosse “il nostro uomo a Milano”, usato da quei comunistoni di Washington per spalancare la strada all’ex Pci di Occhetto, notizia che già di per sè stess sarebbe un po’ dura da deglutire. Sicuramente è tutto vero, perchè le campagne condotte dagli uffici stampa dei Berlusconi con la sponda di Cossiga sono sempre fondate e ben documentate, come scoprimmo con il caso di Dino “Ci Scusi Tanto, E’ Stato Tutto Un Errore di Sbaglio” Boffo, ma non ho capito una cosa: i sette milioni in banconote che Mario Chiesa, il “Mariuolo Isolato” di Craxi, cercò invano di ficcare nel water ingorgandolo e scatenando Mani Pulite, quando fu sorpreso dagli agenti nel suo ufficio alla Baggina, glieli aveva dati la Cia?


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Lo sciacquone della Cia

Homo homini Lupi

dagospia5
Quel terrier, più che un Lupi, che il Gran Consiglio manda ad abbaiare in tutti i talk-sciocchi televisivi mi risulta insopportabile nella sua garrula aggressività. Allora preferisco ‘gnazio LaRussa che almeno mi ricorda teneramente il diavolo dei burattini, con pizzetto e occhi di bragia (”ei bevea benzina e mingeva acquaragia”) che con mio padre, i miei fratelli e le mie sorelle mettevamo in scena a Natale nel teatrino casalingo per i bambini più piccoli di casa. Lo trovo indigesto come le apoplettiche tirate di Tonino “Quant’altro” DiPietro che tanto va la gatta al lardo che fa i gattini ciechi, con i suoi mitici proverbi e metafore sgangherate. Ecco, così ho fatto arrabbiare, salomonicamente, tutti e posso andare a dormire sereno.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Homo homini Lupi

lunedì 1 febbraio 2010

Le radici di Torquemada


inquisition
“Abbiamo l’orgoglio di essere noi, con la cultura giudaico-cristiana, alla base della civiltà europea”. Lo ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi appena arrivato in Israele con a fianco il premier israeliano Benjamin Netanyahu.Noi chi, presidente? Siamo proprio sicuri che esaltare le radici giudaico-cristiane nella nazione degli ebrei tormentati e uccisi dai cristiani per secoli, in quella civilissima Europa, sia una buona idea? Israele non ha nè vuole avere radici giudaico-cristiane e mescolare quelle due parole è una garrula cialtronata da comizietto televisivo buono per un TG di servizio o per un maggiordomo televisivo compiacente. Torquemada aveva radici giudaico-cristiane? I “conversos”, gli ebrei spagnoli costretti a fingere di convertirsi per non finire sulla graticola, avevano radici giudaico-cristiane? Il Corano, così chiaramente apparentato e ispirato alle grandi religioni abramiche, il Giudaismo e il Cristianesimo, ha radici giudaico-cristiane? Ma perchè quel benedett’uomo non si limita a raccontare barzellette. Sugli ebrei, nella nostra antica cultura giudaico-cristiana, sicuramente ne conosce a vagoni. Piombati.


Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Le radici di Torquemada