lunedì 22 febbraio 2010

Roma Lardona

banchetto_degli_dei
Non siamo ancora alla cattedrale barocca di ministeri, di vice e di sottopanza che Romano Prodi dovette costruire per tenere temporaneamente assieme la sua – con licenza parlando – coalizione di gatti selvatici, ma pianino pianino, adagino adaginio, passin passino anche il Grande Falciatore Brianzolo della burocrazia e i suoi ingordi compari nella Roma Lardona (non più Ladrona) dove da anni banchettano allegramente come i peggiori democristiani di altri tempi, i Leghisti, hanno portato a 65, diconsi sessantacinque, i commensali alle greppia dei ministeri e sottosegretariati, con apposita leggina passata di recente in Senato, senza che i Braveheart del Naviglio facessero un “plissè”. Anzi. Dopo il ministero di Pippi Calzelunghe, la sciura Brambilla in Vacanza, quello del Turismo che costa inutili soldi, ma regala buoni pasto nelle varie Pensioni Mariuccia, il mio preferito è quello affidato all’odontotennico (in Padano classico la “cn” si fonde) Calederolo: il Ministero per la Semplificazione Normativa. E’ fantastico. Si fa un nuovo ministero romano – ripeto, romano – per semplificare le cose. Come se il medico, per farti dimagrire, ti ordinasse un secchio di bucatini all’amatriciana in più al giorno. Ma ai fedeli ed entusiasti pinguini del Nord che corrono saltellanti e vogliosi alle urne elettorali come i pennuti dell’Antartide quando vanno in fregola, va bene così. Passa qui l’arrosto, Umberto, e la trota salmonata. Il Ministero per la Semplificazione Normativa, ma vi rendete conto? Neppure Kafka. Forse Gogol.


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