lunedì 4 gennaio 2010

Il giorno più corto


20100103_biancofiore

E’ trascorso un mese dal glorioso NO-B Day, sulla cui efficacia mi ero permesso di esprimere qualche rispettoso e amichevole dubbio, a parte il piacere della festa de noantri giovani e l’apoteosi della bloggocrazia. B sta sempre lì, dopo avere avuto il nasino riparato da un bravo falegname (la battuta non è mia), festeggia l’anno nuovo al fianco di una biancofiorellina atesina ben intortata e la carovana dei no-B mi sembra generalmente, fra grillini, dipietrini, casini, astenutini, vendolini, dalemini, lettini, bersini, blogghini, etc etc, avviata a una trombatura biblica alle regionali di marzo, mentre i padroni della melonera si dividono i cocomeri prima ancora di averli comperati, bisticciando per la fetta più grossa dall’Alpi a Pantelleria. Naturalmente, per colpa degli altri (indicare a piacere chi “gli altri” siano). Non potendo votare alle regionali, per mancanza di residenza in Italia e per la mia condizione di extracomunitario, guardo con un certo distacco l’ennesimo autosbudellamento (seppuku) della cosiddetta sinistra. Lunga è la strada, breve la giornata. “The woods are lovely, dark and deep/But I have promises to keep/ And miles to go before I sleep/And miles to go before I sleep” (Robert Frost). (Bello è il bosco, buio e profondo/ ma io ho promesse da non tradire/ miglia da fare prima di dormire/ miglia da fare prima di dormire). Una piccola licenza poetica multilinguistica prima di sprofondare nella prosa degli insulti.

Repubblica.it - Blog - Tempo Reale » Blog Archive » Il giorno più corto

Nessun commento:

Posta un commento