venerdì 26 marzo 2010

Predicare ai convertiti , lo spettacolo vero e` nel week end. ANDATE A VOTARE

RAI-ANNO ZERO
Tra gli entusiasmi e gli applausi per il successo del grandioso show offerto dal “Michele Santoro’s Flying Circus” (attendiamo le cifre della Questura sugli ascolti e i contatti…) che è stato assai bello e vivo e ha avuto grande successo trasportando anche in Rete celebrità della TV che in TV prontamente torneranno appena si riapriranno le porte per loro con tanti cari saluti alla banda (micatantolarga in Italia), come dimostra la collera di Bruno Vespa bruciante di invidia e di rancore contro Mike Holygold, soltanto un dubbio. Quanti elettori del Partito dell’Amore e della Lega vi hanno assistito e quanti di loro avranno deciso, dopo avere visto Cornacchione e Travaglio, Luttazzi e Lerner di non votare più per il Cavaliere, i suoi cavalli, le sue cavalline o per gli ausiliari sempre più prepotenti della Lega, Cota o Zaia? Uno? Due? Dieci? Nessuno? L’impressione, guardando lo show, era quella di sempre, quella che si stesse predicando ai convertiti, come il prete che nella omelia domenicale dice ai fedeli che devono andare a Messa. Padre mio, ma se già siamo qui tra i banchi, che ce lo dice a fare? Non avete avuto anche voi la sensazione che in fondo, quali che siano il mezzo e il messaggio, si stia rimescolando sempre la stessa minestra dentro la stessa pentola e spartendo sempre la stessa torna in fettine di diversa dimensione? L’audience, il rating, lo share, l’Internet sono tutte cose belle e istruttive, ma il solo show che conta è quello che andrà in scena questo week end.



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Il sacco vuoto di Babbo Natale - andate a votare, andate a votare

Santa Claus

Mancano meno di 48 ore alle elezioni che potrebbero portare la Lega a controllare tutto il Nord, grazie alla sconfitta di “Attila” Bresso in Piemonte come l’hanno definita quei mattacchioni con cinque stelle come i generalissimi americani nella Seconda Guerra (ore pure loro si sono un po’ vergognati e le limitano a quattro massimo) e ancora non abbiamo avuto qualche sensazionale promessa da parte di Papi Natale, per esempio un paio di scarpe nuove a tutti, un etto e mezzo di caffè macinato a famiglia, un panettone a Pasqua, un materasso a molle matrimoniale senza rate fino al 2011, un ponte sull’Atlantico, una presenza di Sgarbi a tutti i programmi televisivi di tutti i canali a tutte le ore? A parte curare il cancro entro il 2013, una piccolezza che anche un bambino potrebbe promettere, nessuna offerta speciale dal gestore del Supermarket dell’Amore, ’sto tirchio. Ha il sacco vuoto? Ma c’è ancora tempo, non disperate, voi che ci credete.


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La Nuova Normalita`- andate a votare, andate a votare

rascel

Ma vi sembra normale che un programma di normale critica al governo in carica debba ricorrere a mezzi straordinari per essere diffuso? Che un giornalista che ha sempre avuto il pudore di invitare nei suoi studi anche i portatori d’acqua e gli avvocati del governo, magari fazioso e rumoroso come lo sono coloro che da mesi sparano liberamente cannonate incendiarie contro la presidenza Obama da reti televisive e radiofoniche americane (quelle che Bruno Vespa non conosce quando sostiene che nel mondo non si vedono trasmissioni come Annozero), sia oggetto di cortei e insulti grondanti di odio e di violenza verbale organizzati dal partito di governo nei quali si chiede la sua testa? Ma vi pare normale che a pochi giorni dalle elezioni politiche, ripeto, politiche, cruciali, il capo di uno dei partiti parli e straparli da reti televisive pagate anche con i soldi di quel 50% della popolazione che non lo vuole, impippandosene di ogni regola e norma imposte invece agli avversari dagli eunuchi da lui piazziati a difesa del proprio harem? Ma vi pare normale quest’aria da Radio Londra e da trasmissioni clandestine alle quali devono ricorrrere coloro che abbiano critiche da fare al governo e al suo padrone alla vigilia di elezioni, cioè del momento più alto della espressione democratica? Se vi sembra normale, significa che l’anormalità ha vinto e i matti (mi perdoni il dottor Basaglia) hanno ormai preso in mano la gestione del manicomio.


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domenica 21 marzo 2010

Il Buon Pastore. Andate a votare, andate a votare

Il Buon Pastore 01
Lo spettacolino del giuramento di fedeltà nelle mani di Berlusconi, recitato in coro dalle 13 pecore aspiranti governatori come i fedeli leggono il Credo durante la Messa (quello che pochi sanno bene a memoria, borbottano e devono leggere dal messalino) è stata una delle esibizioni più umlianti per un popolo che abbia mai visto nella mia lunga vita di giornalista, Urss, Cina, Cuba, Iraq compresi. E’ Fascismo da avanspettacolo, Piazza Rossa da operetta, Vangelo da Studio Televisivo e persino il Minzculpop l’ha fatta corta, perchè si può essere servi senza essere sciocchi e qualcuno deve aver capito quanto fosse ridicolmente grottesca quella pala d’altare. Riguardatevi quella scenetta del giuramento dei Predellisti e delle Predelliste in coro ovino dietro al loro amoroso pastorello, quando andrà sui siti e su youtube, scaricatela, archiviatela, registratela su Dvd incancellabili, nascondendetela, perchè i vostri figli piccolini e i nipoti, in futuro, non crederanno che l’Italia potesse essere arrivata, anzi, tornata – liberamente e volontariamente – a questo punto di obbrobrio decerebrato.


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venerdì 5 marzo 2010

Quer pasticciaccio brutto

Neppure la notizia del (previstissimo e inevitabile) pateracchione sfornato dagli azzeccagarburgli al servizio del Pdl, ma a spese nostre, con l’ennesima leggina porcellina, è riuscita a rovinarmi la giornata di ieri. Anzi, la autoriammissione delle formighine e dei polveroni alle regionali è una ottima notizia, perchè ancora una volta mette i cittadini italiani di fronte alle loro responsabilità civiche individuali. Se non vi piacciono Berlusconi, i suoi compari e le sue commari, votate per un partito, per una lista o per una coalizione che possano sconfiggerli, senza sperare che qualche magistrato specialmente zelante o qualche galoppino del Pdl particolarmente fesso o disonesto vi tolga le schede dal fuoco. Nessuno può o deve scegliere per noi e la democrazia elettorale non è una gara olimpica alla quale basta partecipare. Si gioca per vincere e non ci sono medaglie d’argento, buoni piazzamenti o vittorie morali, perchè il secondo arrivato è soltanto il primo degli sconfitti. Tutto qui. Aii capponi dell’antiberlusconismo intenti a beccarsi fra di loro ancora sfugge che in Italia non esiste più il sistema proporzionale da tempo e prendere il 6% dei voti equivale a prenderne lo 0%, così come astenersi o scrivere baggianate sulla scheda equivale a un voto per la maggioranza vincente. Se neppure la dimostrazione di straziante inettitudine offerta dalle falangi romane del Pdl e dai suoi smarriti federali e podestà serviranno a farlo perdere, non prendetevela con Giorgio Napolitano o con lo Chef Pasticciere Ghedini, ma con voi stessi.



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La legge degli altri

GENOVA PEGLI LEGA NORD
In questa triste comica di formighini e di polveroni e di dolorose quanto inutili scalate del Calvario Quirinale da parte del questuante di Arcore per chiedere l’indulgenza del bolshevico Napolitano (tranquilli picciotelli, potrete votare o non votare per tutti e due a fine mese, perchè l’inghippo sarà comunque trovato, that’s Italia), la figura più miserabile la sta facendo la Lega, anche se i crociati della busecca si tengono piuttosto schischi, perchè capiscono la gelatina nella quale sono stati messi dai loro fedeli alleati. Con quale faccia di tolla infatti si può sventolare davanti al gregge la formula della “certezza della pena” se non si riconosce prima “la certezza della legge”, dei timbrini e delle scartoffie, dura lex sed lex? Certezza della pena senza certezza della legge è una battuta, non un programma. Per questi crociati di cartapesta, la legge deve essere implacabile e minuziosamente applicata soltanto se riguarda gli altri.


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giovedì 4 marzo 2010

Le palle del governatore

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Nelle prossime ore, il governatore (qui sono e si chiamano davvero così, non come i presidenti delle Regioni in Italia che si fregiano di questo titolo abusivamente) dello stato di New York, David Paterson, sarà probabilmente costretto alle dimissioni e all’abbandono della politica per uno scandalo spaventoso investigato dalla Commissione per la Pubblica Integrità, yes, in questo Paese di matti chiamato US of America esiste anche questa assurda pretesa della “pubblica integrità”, gesummaria. La tremenda colpa, a parte quella di essere uno scadente governatore, che ha scatenato la frana politica è di essersi fatto regalare da amici aumm’ aumm’ due preziosi biglietti per assistere alle finali del campionato di baseball, la World Series, alle quali partecipavano i suoi amati New York Yankees, e poi di avere impapocchiato una bugia sotto giuramento sostenendo di averli pagati. Una abitudine che il sindaco di NY, lo “sceriffo” Rudi Giuliani anche lui gran tifoso, praticava con entusiasmo e impunemente. Il prezzo dei biglietti, 980 dollari in totale, 700 Euro circa, superava il limite massimo del valore che un governatore (o presidente) può accettare come regalo. In Italia, se li sarebbe semplicemente comperati, non i biglietti, intendo proprio gli Yankees. Poi date un’occhiata alle tribune a scrocco, dette anche tribune Vip, degli stadi italiani ogni domenica rigurgitanti di politicanti, ministri ed eccellenze, e fatemi sapere se ho torto nel sostenere che mi sembra a volte di vivere non in un’altra nazione, ma in un altro pianeta.



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allarmi siam paninari

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“A elezioni passate dovrò occuparmi del partito” annuncia ai suoi fedeli riuniti a cenacolo a Palazzo D’Addario Silvio Berlusconi stizzito per la figura da peracottari fatta scivolando dal Predellino al Panino, che ora toccherà a lui sistemare scendendo sulla piazza televisiva per rimettere ordine nel gregge delle pecorelle smarrite, altro che le mutande della par condicio, vedrete se mi sbaglio. Questa di “occuparsi del partito” che non lo soddisfaceva mai perchè guidato da incompetenti, cospiratori, lazzaroni, birbantelli o semplicemente coglioni, espressione molto cara al duce, era una delle costanti preoccupazioni di Benito Mussolini, come sappiamo dai diari dei gerarchi e dai ricordi dei sopravvissuti. In vent’anni, tra il 1921 e il 1943, il romagnolo del fare provò e cambiò sedici persone diverse alla guida del partito, da Luigi Bianchi a Carlo Scorza passando pure per un paio di direzioni collegiali, in media uno ogni 16 mesi, senza mai riuscire a risolvere il vero problema. Che era lui, non il partito.


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mercoledì 3 marzo 2010

Ridolini e Polverini

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Non si illudano gli elettori dei vari “Partitini dell’Odio” sulle prossime regionali, che saranno comunque salutate come un trionfo del “Partito dell’Amore” dalla banda del tirassa (antica espressione milanese per formazioni orchestrali di piazza un po’ sgangherate e stonate) perchè partendo da appena due regioni controllate ora, e vista la tragica gestione Bassolino in Campania e la prepotenza demagogica della Lega in Valle Padana, il numero aumenterà di certo e il “Partito dell’Amore” prenderà la maggioranza delle regioni. Ma per chi non si è venduto il cervello all’ammasso del Minzculpop, questo avanspettacolo offerto in Lazio e Lombardia con la guerra del Panino della Libertà fra correnti e fratelli coltelli del predellino e la “cassoela” cucinata dal Furmiga a Milano, è una comica deliziosa. Ricordare sempre che questi non sono movimentisti da centri sociali o studenti in libera uscita alla loro prima esperienza con faldoni, papelli, scadenze e tribunali, sono le punte di quel partito che vuole riportare efficenza, serietà e modernità nel Paese. Ora provate a pensare se questo casino l’avessero fatto i soliti “terroni” in Calabria o in Sicilia, quali bordate razziste sarebbero uscite dalle boccucce dei Calderoli, Cota, Borghezio, Castelli e poi ridete. Amaro. Più che mai, davanti a queste gag da film muto ripeto: andate a votare, andate a votare, andate a votare.


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E Toro Seduto in panchina

indiano22
Nella nazionale italiana di calcio Under (più o meno) 21 che ha giocato mercoledì contro l’Ungheria, c’erano ben tre giocatori di sangue africano, Balotelli (che dovrebbe giocare per Lippi, se il Commissario Biancaneve non preferisse i Combattenti e Reduci della Guerra di Crimea), Okaka e Ogbonna, provenienti da tre squadre e regioni diverse, Lombardia, Piemonte, Lazio. La temuta società multietnica che tiene svegli i Bricolo, i Cota, i Borghezio con lo spray disinfettante e i crociati della busecca, è già arrivata, è qui, tra noi, ci piaccia o no, senza neppure ricordare il fatto che multietnici, multiculturali, multitutto gli abitanti dello Stivale sono da alcuni millenni, per amore o per forza, da quando gli Etruschi, di origine turca, portarono la prima civilizzazione dal mare, mentre i Celti sognati dai busini della Brianza cominciavano a stento a imparare come mettersi le dita nel naso. Come accadde negli Stati Uniti dell’apartheid e del “separati, ma uguali” oggi caro ai sindaci della Vandea Veneta e Lombarda, sono le forze armate e lo sport ad aprire quelle chiuse che gli speculatori del razzismo, gli uomini “superiori”, gli sfruttatori di braccia e i venditori di paure tentano invano di tenere bloccate. Fu tra il 1947 e il 1948 che il baseball ruppe la grande muraglia bianca eretta fino ad allora attorno al “passatempo nazionale” e che la US Army decretò per ordine di Truman la desegregazione dopo che la guerra, e il sangue sparso sugli stessi campi di battaglia da bianchi e neri formalmente separati in unità diverse ma morti insieme, ne avevano mostrato tutta la insensatezza. Non sono coincidenze. Le guerre, e la loro incruenta metafora sportiva, hanno qualcosa in comune: dimostrano sul campo, sotto il fuoco e nella lotta con l’avversario/nemico, che non è la pelle dell’uomo, ma l’uomo dentro la pelle, quello che conta. Esattamente il contrario dei politicanti che vivono di immagine fuori e di vuoto dentro.


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martedì 2 marzo 2010

Che mele, che mele, son dolci come il miele

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Ma guarda te chi rispunta dal cesto della frutta avariata della politica italiana, questa volta nel negozietto della Alleanza di Centro alle regionali pugliesi, per difendere, dice il suo programma, i “valori del cattolicesimo liberale europeo”. Mentre il suo leader nazionale, l’ex velinaro Rai Francesco Pionati, ci informa severamente che: “L’ADC vuole proporre una classe politica al di sopra di ogni sospetto” e, “ha seguito e seguirà alla lettera il codice etico, che da altri invece non è stato rispettato” E poi viene denunciato Santoro perchè ospita Morgan il depravato diseducativo rovinagiovani ad Annozero. Only in Italy, ragazzi miei, soltanto in Italia. Coca e puttane? No problem, yes party. Potrebbe adottare questo pezzo come proprio “jingle” elettorale. Perfetto.


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Per fortuna che Pippo c’è

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L’ultima speranza di salvare il Furmiga dalla comica inettitudine dei suoi tirapiedi che non sanno contare le firme - non che lui sia fortissimo in aritmetica visto che si presenta per la terza volta in Lombardia, come la legge vieterebbe dopo due presidenze consecutive – viene dalla Lega Nord, che pare abbia trovato l’inghippo per aggirare le norme, nello stile di quei furbacchioni romani e meridionali che i leghisti sostengono di detestare. E’ sempre più evidente, e lo sarà anche di più alla fine del mese, che la Lega è la serva padrona di questa maggioranza di farfuglioni, lazzaroni e buoni a nulla, che hanno la pretesa di governare una nazione mentre sono incapaci anche delle più modeste adempienze formali da fattorino in periodo di prova, fortunatamente smascherati non dalla magistratura, ma dai “Goofy”, dai Pippo dei loro cartoni animati. Tutta l’Italia, che resterà nominalmente governata dal partito che non c’è mai stato, che non c’è più e non ci sarà mai se non come specchietto per le allodole, il Pdl, dovrà dunque pagare il conto ai leghisti, sempre meno truppe coloniali di Berlusconi e sempre più padroni veri dei finti padroni.


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Totò, Peppino e la Malalista

toto
Prometto di tornare presto ad argomenti seri e degni del difficile momento della civiltà occidentale, con le radici giudaico cristiane corrose dal torvo islamico negatore che mangia i bambini e dall’astuto cinese che ci sta mangiando gli involtini plimavela in testa. Ma questa storia della lista del Pdl in pericolo a Roma perchè il suo rappresentante chiamato, oh meraviglia, Milioni “era andato a mangiare” e rischia di mandare in Polverini la lista accusando quei noti picchiatori Pannelliani di aver menato i Padellini sembra l’ episodio di una farsaccia, Totò, Peppino e la Malalista ed è di una comicità irresistibile. C’è addirittura la lettera finale al “comunista” Napolitano, pundo, due pundi e mettine pure tre per abbondare, perchè salvi le castagne dei peracottari berlusconiani a Roma, mentre il ras della Lombardia, el sciur Furmiga, scopre che gli mancano 500 firme per candidarsi. Ma chi gliele aveva contate, il Milioni? Nessun comico si sarebbe inventato uno sketch del genere. Chi ha bisogno della satira.


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lunedì 1 marzo 2010

Franza o Spagna, basta che lui magna

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Edoardo Milionei, quello che è arrivato in ritardo alla presentazione del compitino elettorale e ha ridicolizzato la retorica del “partito del fare”, spiega che “era uscito a mangiare”. Come ex Psi passato al Pdl, la spiegazione è perfettamente accettabile. Mica male anche la battuta di Casini, che pure è un sostenitore della Poverini nel Lazio, sulle dimostrazioni di piazza dei Padellini: “Dovrebbero manifestare contro loro stessi”. ‘A buffoni.


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Italia alle vongole

Bertolao Meravigliao, in attesa di andare a salvare il Cile dopo la prossima “festa megalattica” con massaggiatrici reclutate al Carnevale di Rio , ci rassicura dal pulpito del Minzculpop sulla salute delle vongole nel delta del Po. Sospiro di sollievo, con aglio e prezzemolo. Berlusconi interverrerà per inaugurare tanti guscetti nuovi anti nafta costruiti per i molluschi e fornire dentiere alle cozze più anziane davanti alle telecamere del TG Uno. Si attende editoriale del direttore sulla salvezza dei nostri spaghetti alle vongole, sottratti alle intercettazioni da gasolio. Nel frattempo, qualcuno ha raccolto l’appello contro il Bugiardino, e ha aperto uno spazio su Facebook per far sapere che i teleunuchi cominciano a esagerare.


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Capitan Fracassa - Andate a Votare!!!!!

berlusconi
A un mese da elezioni che potrebbero salvarlo o distruggerlo, e che lui sa bene quanta vitale importanza politica abbiano, il vecchio guitto ormai incartapecorito e bronzeo come la mummia del Beato Piripicchio nella cripta di vetro sotto l’altar maggiore del santuario (”Miracolo, non sembra neppure morto 500 anni or sono”) rispolvera l’armamentario, la paccotiglia, i costumi, le gag, le perline e i trucchi del repertorio di Capitan Fracassa, religiosamente e ampiamente riportate dal suo Minzculpop che spaccia semplici comizi elettorali per importanti dichiarazioni. E dimentica la differenza sostanziale che corre fra il parlare come Presidente del Consiglio e il parlare come semplice capocomico di una compagnia di giro che cambia il manifesto appeso al carro di Tespi, ma recita sempre lo stesso copione. Non mancherà neppure il botto a pochi giorni dal voto, soprattutto se i sondaggi diranno picche nelle regioni importanti, con annunci mirabolanti di elisir d’amore e bignè giganti nel cielo per tutti. Alla commedia, parteciperanno entusiasti anche gli elettori che lo detestano, ma che si affretteranno a spianargli la strada disperdendosi nella solita galassia di stelle, stelline, pianeti e satelliti sotto il segno zodiacale del Fesso Maggiore, quello che “io sono più de sinistra de te”. Tutto già visto, tutto vecchissimo, tutto scontato, tutto tragicamente noioso. Montanelli si sbagliava di grosso. Andate a votare, andate a votare, andate a votare!!!


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Tutto va bene cari bambini - andate a votare!!!!

I dati economici e occupazionali (brutta parola, ma per capirci) continuano a peggiorare, nell’Italia governata dall’ottimismo e dal “tutto va bene madama la velina”. La finzione degli “altri che stanno peggio”, spacciata dal Minzculpop per tenere buoni i pupi soprattutto alla vigilia di elezioni di “importanza nazionale” si fa sempre più insostenibile e soprattutto offensiva per coloro che, avendo perduto il lavoro o non riuscendo a trovarne uno decente, dovrebbero sentirsi meglio pensando che in qualche altra nazione c’è un povero minchione che fatica anche più di lui. Dire che l’Italia ha fatto meglio degli altri, cosa neppure vera soprattutto se confrontata agli Stati Uniti di Obama che ora la destra si diverte a sfottere ma che hanno ripreso a a crescere, è come dire a un paziente che ha sei mesi di vita, ma può essere contento perchè ce ne è un altro che ne ha appena tre. Dai governi, anche da quelli vergognosi come questo, non si possono pretendere soluzioni miracolose, ma almeno si vorrebbe non essere insultati e trattati come i miei nipotini di tre anni ai quali spiego che io sono un “mago” perchè so aprire la porta del garage senza toccarla, schiacciando il telecomando nella tasca del cappotto. Andate a votare, andate a votare, andate a votare.


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