venerdì 5 marzo 2010

La legge degli altri

GENOVA PEGLI LEGA NORD
In questa triste comica di formighini e di polveroni e di dolorose quanto inutili scalate del Calvario Quirinale da parte del questuante di Arcore per chiedere l’indulgenza del bolshevico Napolitano (tranquilli picciotelli, potrete votare o non votare per tutti e due a fine mese, perchè l’inghippo sarà comunque trovato, that’s Italia), la figura più miserabile la sta facendo la Lega, anche se i crociati della busecca si tengono piuttosto schischi, perchè capiscono la gelatina nella quale sono stati messi dai loro fedeli alleati. Con quale faccia di tolla infatti si può sventolare davanti al gregge la formula della “certezza della pena” se non si riconosce prima “la certezza della legge”, dei timbrini e delle scartoffie, dura lex sed lex? Certezza della pena senza certezza della legge è una battuta, non un programma. Per questi crociati di cartapesta, la legge deve essere implacabile e minuziosamente applicata soltanto se riguarda gli altri.


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