giovedì 8 aprile 2010

Presidente sopra la collina, ovvero...bisognava votare prima, protestare adesso non serve

Attesa e scontata agitazione dei soliti noti che rimproverano al presidente Napolitano di firmare le leggi che a loro non piacciono (e pure a me, come questa monnezza dell’impedimento, la prima di una lunga discarica tossica che ci attende sotto il nome di “riforme” fanno orrore, vivendo negli Stati Uniti dove puntualmente la Corte Suprema ricorda al presidente che nessuno gode di nessuna immunità, neppure temporanea). Forse potrebbe essere utile ricordare che questo Parlamento che vomita simili sconcezze è stato eletto, e in Italia la sovranità, anche quando si tratta di un semplice consesso di eunuchi a disposizione del califfo che agitano i flabelli quando lui suda), è sovrano. Il presidente non è un arbitro che possa annullare i gol o espellere i giocatori più ripugnanti e forse prima di accusarlo di non difendere la Costituzione si potrebbe provare a leggerla e a vedere quali sono le sua prerogative. Provate a prendervela con coloro che non hanno dato forza all’opposizione, preferendo sparpagliarsi come le farfalle tra un fiore e l’altro, se proprio volete arrabbiarvi e a ricordare che Napolitano rappresenta anche quella maggioranza di italiani che hanno votato Bossi, il figlio asino ripetente ed eletto, Berlusconi, Cota (vero Grillo?) e, con licenza parlando, Cicchitto. Comunque, un po’ di pazienza. Ancora qualche anno è presidente sarà SB, con tutti quei bei poteri che Napolitano non ha, così saranno contenti quelli che immaginano il Quirinale oggi come il Palazzo Reale.

Nessun commento:

Posta un commento