sabato 24 aprile 2010

Il TERRITORIO e` mio

Tornare a immergersi nella realtà italiana, bucate finalmente le nubi di polvere che c’erano o non c’erano, significa andare a sbattere contro le parole di legno del momento, quelle che improvvisamente diventano parole “cult” che tutti ripetono roboticamente e infilano in ogni discorso.515w6z0QuvL._SL500_AA280_ La parola di moda oggi, dopo il buon risultato elettorale della Lega e la tracotanza dei suoi ras che si parlano addosso ogni giorno, è “territorio”. Rappresentare il “territorio”, legarsi al “territorio”, esprimere il “territorio”, radicarsi nel “territorio”, vivere il “territorio”, organizzarsi sul “territorio”, rapportarsi al “territorio”, naturalmente il nostro “territorio”, tutti corrono verso il “territorio”, guai a chi ce lo tocca. Ma non è proprio il “territorio” quello che gli animali marcano con la pipì? Non è questa nuova fissazione animalistica con il “territorio” l’espressione più torva di un ritorno al peggior stato di natura, quello dal quale cerchiamo di uscire da alcuni millenni, visto che – pare – fatti non fummo a vivere come bestie?

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