martedì 27 ottobre 2009

Attenti agli Ex

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Ex Radicale, ex Verde, ex ministro, ex sindaco, ex Margherito, ex Ulivo, ex candidato per il PD a Roma, ex Piddino e ora in partenza per un “nuovo viaggio” (scommessa? Verra’ riesumato da Vespa) Francesco Rutelli continua il suo doloroso pellegrinaggio per scoprire che cosa dovra’ fare da grande. Come sanno tutti i partiti, movimenti e gruppi dai quali se ne e’ andato, quando se ne va lascia sempre un grande vuoto dietro di se’.

Tutti porchi nessun porco

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Che meraviglia, che nostalgia leggere i commenti frizzanti dei berluscloni sul caso Marrazzo, gaudiosi e spumeggianti nel notare, come tentò di fare il loro rimpianto Bettino Craxi, che essendo tutti ladri, nessuno era ladro. Tutti porci, quindi nessun porco, vai tranquillo Silvio, grufola sereno. Poi io penso a quella bambina di otto anni che ha saputo del padre che andava a mignotti e penso che ci siani maiali più maiali degli altri, nella fattoria degli umani e quando sono beccati nel truogolo, devono levarsi dai piedi.

Eppur gli rode . . . .

In attesa del dossier Bersani, (carinissima la storia di SB che avverte Marazzo dell’esistenza di porno video su di lui, antica e premiata tattica per mettersi al riparo dall’eventuale accusa di essere il regista dell’operazione) si avverte il rodimento di (censura) dei criceti giornalistici del governo che denunciano i pasticci elettorali alle primarie del Pd. Qualcuno ha votato più di una volta, stridono i criceti e magari è pure vero. Orrore. Ma sarebbe interessante sapere quante volte gli iscritti al Pdl abbiano potuto votare per eleggere Berlusconi alla guida del loro democratico movimento. Facciamo zero? (Nota: un’acclamazione dentro un capannone al suono melenso e sciropposo di “Meno Male che Silvio C’è” non viene considerata un’elezione popolare neppure in Corea del Nord).

lunedì 26 ottobre 2009

TABARISH BERSANI

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Saranno già pronti i dossier per la Operazione Bersani sul neo eletto segretario del PD (che orrore, un leader di partito eletto), da passare ai vari mandamenti tele-radio-giornalistici del Padrone affinchè, in assoluta autonomia e libertà naturalmente, decidano di pubblicarli? E’ stato iscritto al Pci, possibile che non abbia un paio di pedalini stravaganti, che non vada mai dal barbiere e che zio Vladimiro, qui ritratto nello splendore della propria gloriosa uniforme, non abbia trovato qualche papello negli archivi del suo caro KGB, giusto per farsi un paio di risate fra amici tra le betulle, durante una visita personale e una vacanza? Forza brigadie’, al lavoro. La fotocopiatrice attende.

sabato 24 ottobre 2009

Si nota un certo compiacimento nella destra laica, come in quella clerical chic o in quella televisiva del TGUno, che improvvisamente riscopre il rapporto fra privato e pubblico che il Suo Autonomo Direttore aveva denunciato con vibrante moralismo deontologico, per i guai largamente autoinflitti del Piddino Marrazzo con il viado e i ricattatori della Beneamata. Però attenzione a gongolare troppo: se il Presidente della Regione Lazio decidesse di dare le dimissioni dal proprio incarico, per carità, magari per difendersi meglio se pensa di essere vittima anche lui del solito “gomblotto” (vedi i post di ieri), poi come la mettiamo con gli altri importanti puttanieri di Stato?

venerdì 23 ottobre 2009

Sotto sotto un po c'e` puzza......di gas

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Sarebbe interessante sapere che cosa mai sia andato a fare davvero il primo ministro italiano Berlusconi dall’amico ed ex (…) alto ufficiale del mai defunto KGB, Vladimiro Putin a fine ottobre. Il Minzculpop del TGUno ci spiega che hanno parlato di gas, e può anche essere vero (qualche volta il Minzculpop dice qualcosa di vero, sbagliandosi) o più semplicemente il nostro Primo Ministro ha voluto regalare un letto a Vladimiro, così potrà dire alle sue amiche di sdraiarsi sul lettone di Berlusconi, ma non sempre i gas vengono sotto forma gassosa o liquida, A volte possono essere cartacei.

mercoledì 21 ottobre 2009

Vedi Napoli e poi . . . . .muori

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In queste ore, la Corte Suprema degli Stati Uniti, nella persona del giudice italo americano Antonin Scalia, scoprirà un busto alle memoria di Giovanni Falcone. In queste stesse ore, il partito di maggioranza e di governo, chiamato il Partito della Libertà, affida, per decisione diretta del poprio lìder Silvio Berlusconi, la candidatura per la presidenza della Regione Campania a Nicola Cosentino, che il ministro Scajola, noto simpatizzante dell’estrema sinistra e delle toghe rosse con i calzini turchese, ha definito “invotabile” per certi suoi presunti – notare il garbo garantista – rapporti con i concittadini, i clan e le buone famiglie di Casal di Principe, da dove proviene. Avendo più volte scritto, in questo blog, che persone come Bassolino e il sindaco Russo Jervolino avrebbero dovuto dimettersi da tempo per il loro fallimento politico e amministrativo, possiamo invitare a pregare per Napoli e per la Campania, perchè ormai soltanto i miracoli possono salvarle. Nel frattempo, Honorable Mister Justice Scalia, rimetta il cappuccio a quel busto, per favore. Non gli faccia vedere come, e da chi, è governata l’Italia, 20 anni dopo la morte sua, della moglie e degli agenti di scorta.

martedì 20 ottobre 2009

A proposito del disabile malmenato al supermercato . . .

La vera notizia dentro la storia dell’invalido ragusano menato da un “energumeno” alla casse che lui aveva rimprovarato, non è che l “energumeno” abbia fatto l’energumeno o che questo coraggioso abbia cercato di fermarlo. E’ che “i presenti” alla scena, clienti, altri cassieri e dipendenti anzichè intervenire siano stati a guardare mentre lo menava.

Il vero prezzo della benzina

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Ricomincia l’ “ammuina” del prezzo del carburante che aumenta per l’impennata del barile di greggio, dovuto, come ci spiega l’ormai disperante TG del Minzculpop, alla debolezza del dollaro. Naturalmente gli evirati velinisti della Rai si guardano bene dall’aggiungere che nel frattempo l’Euro, quello che voi portate in tasca, è aumentato di valore rispetto al dollaro, dunque l’effetto per le nazioni che comperano in Euro dovrebbe essere minimo. Al cittadino non far sapere, quanto costa il petrolio in valute vere.

domenica 18 ottobre 2009

Guerra di Mafia o di Civilta`?

Ormai il segreto di Pulcinella (con tutto il rispetto per la maschera) delle trattative fra mafie e stato italiano già dal 1993 per evitare stragi e bombe anche peggiori di quelle già organizzate è uscito dal logoro cilindro. Ora vorrei che il governo spiegasse perchè tanto sdegno alla notizia che avremmo pagato i Taleban perchè non sparassero addosso ai nostri soldati in Afghanistan, come hanno fatto i liberatori americani in Iraq, anche con i soldi dei Sauditi, per far finta di avere vinto la guerra con la favoletta dei soldati in più e della conversione di clan e sceicchi alla democrazia. I mafiosi sono forse più accettabili dei Taleban? I magistrati, i giornalisti, gli agenti di pubblica sicurezza, i sindacalisti, i “civili” siciliani, napoletani, calabresi finiti nel fuoco diretto o incrociato dei nostri Taleban del pizzo, del traffico di droga e delle commesse pubbliche protetti dai garanti eletti al governo sono meno importanti degli innocenti morti negli attentati del terrorismo ideologico o fondamentalista? Le stragi di mafia “occidentali” e democratiche che hanno ucciso molti, ma molti, ma molti italiani più di quanti ne abbiano uccisi quei tagliagole “con le loro palandrane del cazzo” e con “il culo per aria”, per citare i massimi teorici della crociata, come Borghezio e la Fallaci, sono più accettabili? La tanto strombazzata “guerra di civiltà” che entusiasma i nostri guerrieri da trattoria con pergola l’abbiamo in casa, da tempo. E la “civiltà” non la sta vincendo.

sabato 17 ottobre 2009

Minzolino, minzolino . . . . . ecco la tua liberta di informazione

Ecco un piccolo esempio della disinformazione cucinata ogni giorno dal principale quotidiano italiano il TG1 appaltato al governo, che da solo ha più consumatori di tutta gli acquirenti della stampa scritta messa assieme. Edizione delle 20, giovedì 15 ottobre. La notizia è lo scoop del Times, vero o falso non possiamo dire, ma a occhio non del tutto inverosimile, secondo il quale i nostri in Afghanistan avrebbero pagato il pizzo ai Taleban e ai ras che controllano una certa zona e che avrebbero ammazzato soldati francesi che non sapevano dell’accordo. “Il governo francese smentisce” ci informa secca la farfalla di turno che legge le notizie, poi parte il filmato da Parigi nel quale l’esponente del governo spiega di “non avere informazioni che confermino le notizie del Times” . Ah. Capito il trucchetto? Non avere informazioni non significa affatto smentire, significa soltanto non poter confermare. Sarà una bufala o non lo sarà, la notizia del Times, ‘ma la “smentita” è un falso per tenere buoni i telepupi.

La banca del Mezzogiorno . . . e la mancanza di informazione

Se questa banca del Mezzogiorno, della quale non ho capito nulla perchè nessuno mi spiega bene che cosa sia (potrà aprire sportelli anche nel Nord? Dovrà prestare soldi soltanto a sud del Volturno, guai a chi li porta all’estero, per esempio in Toscana? Potrà accettare correntisti e risparmiatori soltanto se residenti nel Meridione e prestarli soltanto ad aziende collocate a sud di Roma? Le n’drine, le camorre, le varie cosine nostre come la vedono? Stanno piangendo?) avrà lo stesso successo e la stessa trionfale accoglienza dei “Tremonti Bonds” che nessuno ha voluto, tanti cari auguri e saluti a Salvatore e Concettina.

mercoledì 14 ottobre 2009

Silvio Santo Subito (e in 30 mila accorrono)

Silvio Santo Subito (e in 30 mila accorrono)

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Silvio Berlusconi è stato il nostro salvatore e merita più di chiunque altro italiano negli ultimi secoli di storia una beatificazione ufficiale da parte della nostra Santa Madre Chiesa. Il nostro comitato nasce per questo e con questo sogno preghiamo e adoriamo il Signore auspicando che la Sua verità e la Sua luce raggiungano i vertici della nostra amata Chiesa.

È un passo delle motivazioni che animano il sito di “Berlusconi beato“. Seguivano nomi di avvocati e semplici cittadini, codici Iban dove privati e aziende potevano fare donazioni per sostenere la causa. Tutto finto, ovviamente. Una provocazione nata da Massimo Scialò, imprenditore musicale e docente in un master di comunicazione e marketing della Sapienza. “Era una scommessa con i miei studenti: volete vedere che la gente ci casca?” ci dice al telefono da Parigi. Gli è bastato promuovere il sito su Facebook e il passaparola ha fatto il resto.

In meno di due giorni il sito ha avuto oltre 30 mila visite e lui ha dovuto rispondere a centinaia di mail: “C’era gente che mi ha scritto per dire che i conti correnti erano incompleti, che doveva esserci un errore e se potevo dar loro quelli giusti”. Insomma, apparentemente qualcuno pronto a metter mano al portafoglio. E poi svariate richieste di interviste. “L’idea mi è venuta” spiega Scialò “quando qualcuno, sul serio, aveva pensato di organizzare un comitato per candidarlo al Nobel. Quando si parla di quest’uomo non c’è limite alla credulità”. E infatti…

martedì 13 ottobre 2009

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Vedendo questo poveretto già anziano dar fuori di matto e urlare come un ossesso per eccitare il suo gregge , mi è tornato alla memoria il leggendario Howard Dean, il candidato democratico alla Casa Bianca nel 2004 che al primo inciampo diede i numeri e si lanciò in una tirata da demente. Provate a confrontare le due clip e buon divertimento. Non c’è bisogno di sapere l’inglese. Uno che perde la testa e sbraita, lo si capisce anche se parla in pashtù. (Naturalmente, Dean fu subito trombato. Quelli che non stanno bene di testa, qui negli Usa tendono a non eleggerli presidenti, visto che dispongono di alcune armi piuttosto pericolose, anche se ogni tanto si lasciano scappare un Giorgino).

sabato 10 ottobre 2009

L'ansia del plebiscito : alcune considerazioni





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Proviamo a ricordare un paio di cosucce fattuali, in mezzo a questi coniglietti (e conigliette) che il Presidente Prestigiatore, Silvio “Viva Me!” sta estraendo dalle sue televisioni personali o affittate come la Rai per incantarci.

1) I sondaggi non sono voti e sono anche parecchio sospetti quando sono fatti in casa e non aggiungono mai l’importantissimo margine di errore, che nel caso di mille intervistati, come l’ ultimo sventolato dalla sua Pravda, il Giornale, è molto alto, anche nei migliori.

2) Il Presidente del Consiglio italiano NON è eletto dal popolo, neppure con la porchetta di Calderoli. Gli elettori votano per un partito che indica un candidato come possibile futuro premier e deve poi richiedere la fiducia del Parlamento, senza la quale non diventa Premier, per quanti voti abbia preso. Sembra una distinzione senza una differenza, ma è invece sostanziale, L’Italia non è una repubblica presidenziale. Punto e basta.

3) La percentuale di voti conseguiti dall’alleanza di Centro Destra nell’aprile del 2008 è, come si può vedere dal sito ufficiale del Ministero degli Interni del 46,8 %, naturalmente più della coalizione opposta (37,5%). E’ dunque una maggioranza soltanto relativa, ben lontana da quel plebiscito che ora viene spacciato confondendolo con la cifra del sondaggio casareccio. La maggioranza degli italiani che votarono nel 2008, scelsero di NON votare per il centro destra (53,2%). Mentre il partito con il suo nome ottenne appena il 37,4%, non proprio una vittoria per acclamazione.

4) Alle Europee del 2009, il neonato Popolo della Libertà ebbe il 35,3%, arretrando nettamente rispetto alle politiche del 2008.

5) Il voto delle elezioni amministrative, come ci fu ripetuto ad nauseam dal Polo, o Forza Italia o come si chiamava, quando la sinistra ebbe un risultato trionfale, non è mai un voto politico. Dunque, se non è un voto politico quando si perde, non può essere considerato un voto politico quando si vince.

6) Dalla discesa in campo nel 1994, il partito o i partiti con il marchio di Berlusconi non hanno mai ottenuto più che una vittoria relativa, al massimo poco più di un terzo del voti, grosso modo quello che otteneva la DC.

7) Quando ci si chiede dove siano tutti questi elettori di Berlusconi che a volte si fatica a individuare tra i propri conoscenti e amici, basta ricordare che da 15 anni, testardamente 2 italiani su 3, e molti di più contando gli astenuti, rifiutano di votare per lui.

mercoledì 7 ottobre 2009

Se fossi silvio come sono e fui ... le vecchie e laide lasserei ad altrui

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Ma le donne italiane, quelle che avevano apparentemente digerito senza un conato l’esibizione di disprezzo per loro manifestata dal sultanto dell’harem che le vede come oggetti da “utilizzare”, resteranno indifferenti anche all’aver visto una signora ormai vicina alla sessantina (mi perdoni Rosy Bindi) definita in diretta televisiva nazionale brutta e cretina (”ho sempre pensato che lei fosse più bella che intelligente”)? Va tutto bene, gentili sorelle italiane? Trattare le donne da puttane, da gingilli con l’abitino corto per rallegrare le serate, da vecchie cozze se osano contraddirti, o da contorni per l’intrattenimento degli ospiti reclutate secondo lo stacco di coscia è il nuovo “politically correct”? E’ questo che le elettrici meno giovani del Popolo della Libertà stanno additando alle figlie come esempio di comportamento, per loro e per i loro compagni o mariti, nell’Italia del 2009? No, chiedo, perchè avendo tre nipotine (e mezza) vorrei sapere come regolarmi quando crescereanno.

martedì 6 ottobre 2009

No country for Alfano

A tutti i pagliaccetti italiani piccoli e grandi che si fanno i gargarismi con l’America e vanno a sventolare le bandierine a stelle e strisce quando gli fa comodo e poi le nascondono nel cassetti quando metterebbero in imbarazzo il loro ducetto, ricordo, in questo giorno che deciderà se in Italia è stato consumato un colpo di Stato dichiarando costituzionale, secondo le parole dell’ autore del Codice Mavalà, il fatto che la legge si applichi in maniera diversa secondo le persone e il loro ruolo, questo frammento della sentenza emessa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti il 27 maggio del 1997. Era il caso (William) Clinton contro (Paula) Jones, la donna che gli aveva fatto causa civile per molestie equello che aprì l’inondazione del caso Lewinksy, e. Gli avvocati di Clinton avevano sostenuto che il loro patrocinato non avrebbe potuto perdere tempo con azioni civili o penali contro di lui e che ogni querela o accusa dovesse essere rimandata a fine mandato, esattamente come vorrebbero il Lodo Alfano e l’arringa del Codice Mavalà. Risponde la Corte (allora considerata a maggioranza diciamo “di sinistra”, Dio mi perdoni) che la Costituzione o la giurisprudenza:

(…)provide no support for an immunity for unofficial conduct (…)

Non esistono elementi che forniscano sostegno per concedere immunità al Presidente nella sua condotta non ufficiale.
Clinton potè essere incriminato (impeached), processato pubblicamente e assolto.
Nel caso che qualche giurista e qualche membro della nostra Corte Costituzionale che conosce l’inglese abbia qualche minuto da tempo e voglia leggere la sentenza originale – non è lunga – qui la può trovare nella sua interezza.
Agli altri che non avessero tempo e voglia, fidatevi: la Corte Suprema degli Stati Uniti, come già aveva fatto 25 anni prima con Nixon, chiarisce, senza lasciare dubbi, che anche il Presidente, pur eletto a suffragio universale dal popolo, non è immune da niente neppure temporaneamente o sino a fine mandato (come specifica la sentenza), non per fatti avvenuti prima o durante il suo governo e non è al di sopra di niente, tranne che nello svolgimento dei suoi atti ufficiali.

Lo Stato e` Mio

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In attesa della sentenza Corte Costituzionale, nella quale non nutro alcuna speranza, vorrei capire come facciano i Berluscloni fatti sfilare dal direttore del telegiornale Rai dato in affidamento al proprietario di Mediaset a sostenere che in Italia si vota per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Da quando è stato espropriato il Parlamento? A che serve il voto di fiducia se il Presidente non è sfiduciabile, essendo stato eletto direttamente dai cittadini come sostengono i Qui, Quo e Qua che il Minzculpop fa cinguettare? Perchè proprio il Premier farebbe ricorso tanto spesso al voto di fiducia se fosse invulnerabile, come vanno dicendo i paperini? Il presidente americano, o quello francese, non può essere deposto da un voto parlamentare perchè si tratta di repubbliche presidenziali, o semi presidenziali come in Francia, quali l’talia, che io sappia, ancora non è. Scrivere il nome del candidato premier sul patacchino di un partito significa esprimere una preferenza, approvare la scelta fatta da quel partito e proposta agli elettori, ma dal punto di vista costituzionale non significa una beata cippa. Ci potrebbe essere scritto il nome della Mucca Carolina sulla patacca e avrebbe esattamente lo stesso valore vincolante. Eppure, nel TG che informa 2 italiani su 3, nessuno ha sentito il bisogno di interpellare un costituzionalista e chiedergli se la teoria del Presidente intoccabile per tutta la legislatura sia vera. O se hanno sentito il bisogno, sapendo benissimo to che è un falso, si sono seduti fino a quando gli è passato. Visto come è facile dare notizie false e creare false impressioni, semplicemente tacendo? Per essere equilibrati, bisogna aggiungere che almeno nel corso del TG abbiamo rivisto il caro volto del giurista Ghedini, autore del Codice Mavalà e dell’Utilizzatore Finale. Ci mancava.
Turkson, Peter Kodwo Appiah Cardinal Il leader dei vescovi cattolici Ghaniani, Peter Kodwo Appiah Turkson, fa capire papale papale arrivando a Roma che sarebbe ora di vedere un Pontefice africano, cioè nero, dopo tanti vecchi giovanotti bianchi, assiso sul trono di San Pietro. Augurando alla Santità bavarese attualmente in servizio lunghissima e fruttuosa vita, ceramente sarebbe bello assistere allo spettacolo del Borghezio ricevuto in Vaticano per vedere se ci va con lo spruzzino per disinfettare i Palazzi Apostolici sporcati da quei “nègher” facendosi accompagnare da Silvio che si complimenta per la sua abbronzatura. E magari glo racconterà inopportunamente la barzelletta sul suo incontro con Dio oltre la terra. Com’era? “Era nera e incazzatissima”..

sabato 3 ottobre 2009

La storia, senatore, la storia !!!

Grande successo di critica e di pubblico, secondo il TG1 del Minzculpop, del Barbarossa HohenstaufenFederico_Barbarossa1 di Svevia sconfitto da quel terrone dell’ Alberto a Legnano, per la gioia di Bossi e Calderoli, che devono avere letto i libri di storia alla rovescia. La battaglia di Legnano con il carretto segnò infatti la sconfitta di un uomo del Nord per mano della solita Roma Ladrona, per la quale pugnava l’Albertino. La storia, senatore, la storia.