martedì 27 gennaio 2009

Non dimenticate i poveri della terra

di KOFI ANNAN

Non dimenticate i poveri della terra


Rispetto alla quarantina di capi di Stato e alle centinaia di leader politici e industriali che si stanno dirigendo al World Economic Forum, avrò poca strada da percorrere oggi: per arrivare a Davos dal mio ufficio situato a Ginevra dovrò spostarmi di appena 500 chilometri, pur sempre un lungo tragitto all'interno dei confini della Svizzera.

Per tutti noi, in ogni caso, c'è molto su cui riflettere mentre viaggiamo. Quest'anno il Wef si svolge in un periodo molto cupo e di enorme incertezza. Sarebbe comodo, per quello che è stato liquidato come un "Club per ricconi", preoccuparsi questa settimana soltanto di sé, ignorando il resto del pianeta. Il mio compito in qualità di co-presidente è far sì che ciò non accada.

È di cruciale importanza per tutti che i colloqui di Davos rivolgano lo sguardo verso l'esterno, non verso l'interno, perché l'attuale crisi che non ha precedente alcuno ha dimostrato che nessun Paese può proteggersi da solo - per quanto potente o prospero - dai pericoli di un mondo interconnesso. Potremo riuscirci soltanto ed esclusivamente collaborando gli uni con gli altri, e nessuna soluzione risulterà efficace e duratura se non verrà percepita come equa.

Dobbiamo pertanto assicurarci che i più poveri della Terra - che saranno colpiti più duramente dalla crisi finanziaria - non siano dimenticati. Il Congresso degli Stati Uniti questa settimana dovrà stabilire l'approvazione di un pacchetto di incentivi all'economia americana pari a 825 miliardi di dollari. Questa somma di denaro si contrappone vistosamente a quella di 50 miliardi di dollari che al G8 di Gleneagles ci si era impegnati a mettere insieme entro il 2010 per porre rimedio una volta per tutte alla povertà globale, promessa non ancora mantenuta.

Dobbiamo coordinare gli interventi e le risposte economiche globali così da tutelare i posti di lavoro, i profitti e le opportunità in Africa e in tutto il mondo in via di sviluppo. Occorre che da parte di tutti si dia prova di un nuovo approccio - basato sui principi della giustizia e delle pari opportunità per tutti - alle altre sfide che dovremo affrontare, ivi compresi il cambiamento del clima, la sicurezza alimentare e l'Africa. In ogni crisi c'è sempre un'opportunità: a Davos il nostro compito sarà quello di dimostrare che abbiamo capito che il nostro mondo è definitivamente cambiato.
(a cura della Kofi Annan Foundation)

(Traduzione di Anna Bissanti)

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