giovedì 15 gennaio 2009

postato da Repubblica : In via di sottosviluppo

Ascolto, in una puntata di Ballarò, una operaia italiana disoccupata lamentare il fatto che non si trova più lavoro neppure come badante o colf o lavascale perchè quei lavori sono ormai tutti in mano alle immigrate. Ora, tra tasse di soggiorno, criminalizzazione della clandestinità, fabbriche chiuse, statali sbrunettati e generale scarsità di lavoro, il progetto di restituire agli italiani e alle italiane quei ghiotti impieghi si riapriranno, perchè nessuno emigra nelle nazioni dove non c’è da lavorare e dove ti trattano come un pezzo di melma. Torneremo alla “tate”, alle “serve” (ma quali colf), alle donne delle pulizie, alle mondine, alle cuoche, alle lavandaie, alle balie asciutte nostrane, magari con lauree in scienza delle comunicazioni. Con un po’ di pazienza, potremmo anche assistere a un aumento delle vocazioni, come accadeva quando fare il prete o la suora significava almeno mangiare e avere un tetto sulla testa. Il nostro futuro ha un cuore antico, che tenerezza. L’arrotino, lo spazzacamino, il carbonaio, Don Abbondio, il cocchiere, la ghiacciaia, lo stracciarolo, il materassaio in cortile, la giacca rivoltata, mio nonno che diceva “noi s’è di qui ricchi che vanno ‘n macchina soltanto quando moiono”, però tutta roba genuina, doc. Finalmente anche i giovani potranno vedere come erano belli e piacevoli i bei tempi andati, senza questo consumismo bastardo e questi immigrati ingordi che pretendono di lavare le scale meglio di noi.

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