giovedì 19 febbraio 2009

Memento

Mark my words. A futura memoria.

Il problema non sarà quando le truppe cammellate, o meglio i cammelli intruppati di Silvio Berlusconi conquisteranno Napoli, Firenze, Bologna.
Non sarà quando, nell'estate del 2010, salirà ridente al Quirinale sull'auto scoperta tra due ali di folla plaudente.

Non sarà avere un solo partito e qualche nano strillante intorno, una sola tv e canali marci sul resto del telecomando, un solo giornale più questo che ululerà alla luna con voce stonata.

Il problema sorgerà dopo.

Perché tutto quanto accaduto finora e fino ad allora rimane iscritto in una storia possibile, in una serie di cornici preesistenti, dove la sola anomalia è avere messo la stessa fotografia (e che fotografia!) dappertutto.

Mark my words, è dopo che comincerà la festa.

Quando Silvio Berlusconi, vecchio e terminale, avrà raggiunto tutto il raggiungibile e non gli resterà che l'impossibile. Ma l'impossibile resta tale per tutti, anche per lui.

Sarà come quando i guru fondatori di una setta (e lui lo è stato, Mediaset-ta) sanno di aver poco da vivere. Apriti cielo: annunciano il passaggio dell'astronave degli Eloim da Papalla e via con il suicidio di massa per salirci a bordo.

Mark my words. Ci sarà da ridere per non piangere: quello partirà con l'esoterismo, la criogenia sperimentale per praticarla su di sé, i ragazzi venuti dal Brasile, la colonizzazione della Bolivia (dove ha già terreni) in quanto si prevede verrà risparmiata dall'asteroide che colpirà la Terra nel 2012.

Mannò, mannò, non esageriamo, quello ormai è uno statista. Come no. Accetto qualunque scommessa, Gigi. Banco! Avanti!

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