venerdì 26 novembre 2010

Per Meriti Acquisiti......Ovvero il merito di Mariastella

“Meritocrazia” è una di quelle parole usate per creare una risposta pavloviana, quella del cagnetto con l’acquolina in bocca, nell’ elettorato,48f85bb9e1ca5_normalcome “sicurezza”, “minaccia islamica”, “tasse”, “federalismo” e che il ministro della Pubblica Distruzione, l’avvocato Gelmini Mariastella, in queste ore adopera generosamente per distinguere questo governo del fare dal vecchio sistema e dai viziacci di quella “sinistra” clientelare che sembra avere governato l’Italia praticamente dal 1861, ad ascoltarla. Si vorrebbe sapere, rispettosamente, quali “meriti” avesse acquisito l’avvocato Gelmini, che mai nella propria vita e nella brevissima carriera forense o parlamentare lanciata dall’esame nell’ indulgente Reggio Calabria dove lei, turandosi lo schizzinoso nasino bresciano, si era candidata per sfangarla, mai, si era occupata di scuola per diventare ministro dell’Istruzione e della Ricerca. Va bene che questo è un governo che affidò il sistema dell’informazione italiana a Gasparri, che fu come affidare a Tinto Brass un documentario sulle vocazioni monacali e mise l’avvocato Previti al ministero della Difesa, forse confondendo il senso della parola difesa, ma almeno fingere un pochino di “merito” in questa “crazia” neanche gli è venuto in mente. O dipende da che cosa s’intende per “merito”?

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