lunedì 31 agosto 2009

Alcune considerazioni sul caso Boffo

Vorrei capire che cosa importa a me se, per dire, il direttore di un settimanale per vegetariani è uno che ogni sera si fa una fiorentina al sangue. Al massimo, smetterò di comperare quel settimanale, ammesso che lo abbia mai letto e che abbia mai influito sulla mia vita e penserò che il direttore è un ipocrita, come un po’ siamo in fondo tutti. Leggermente diverso è scoprire che una persona responsabile del governo dell’intera nazione, dunque anche di governare me e la mia famiglia indipendentemente dalle nostre simpatie politiche e dai nostri voti, è un mascalzone, un bugiardo patologico, un puttaniere e uno che vuole impedire a me di criticarlo per come si comporta. E’ chiara la differenza? Ma il trucco è sempre quello classico, tentato dal prestigiatore Bettino Craxi per salvarsi: se riesco, sollevando un colossale polverone, a convincervi che sono tutti ladri, nessuno è ladro. Ecco dove il qualunquismo dei vaffanculisti serve al gioco di quelli che si difendono sostenendo che “sono tutti uguali” (meno noi, naturalmente, noi siamo garantiti extra vergine).

Tira una brutta aria . . . .

Uh, oh. Nel granitico Giappone dove lo stesso partito moderato conservatore, il Liberal Democratico, governa di fatto dalla fine della guerra, la maggioranza di governo prende un sonoro calcio nel sedere, a favore di una coalizione abbastanza eterogenea di centro sinistra, genere PD, che vince la maggioranza assoluta. Alle elezioni regionali in Germania, in Turingia e nella Saar, i Cristiano Democratici della Merkel, che sarebbero un Pdl ma con le mutande addosso, subiscono “dolorose sconfitte” (così le definisce uno dei loro leader) per mano dei Socialdemocratici e della Linke, la sinistra più sinistra. Un chiaro monito per la maggioranza di centro destra in Italia: avete visto, babbei giapponesi e tedeschi, che cosa succede quando non si controlla la disinformazione televisiva e non si possono nominare direttori di TG e di rete addomesticati? Succede che un po’ di realtà filtra e che gli elettori rischiano di svegliarsi dai “reality” politici e di buttarti fuori. Tranquilli, picciottelli. Noi siamo al sicuro.

calcionelculo

venerdì 28 agosto 2009

COSA E` LA DEMOCRAZIA? http://www.youtube.com/watch?v=LhXWt92BkI8&feature=PlayList&p=D26E4F1E60A69909&playnext=1&playnext_from=PL&index=6

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Vale la pena di rivedere questi tre minuti di intervista data da un Montanelli ormai vicino alla fine dei propri giorni (quando si può dire la verità fottendosene del mondo) e soprattutto di riascoltare questa frase: r290722_1243249“Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello”. Montanelli, che soltanto gli idioti gratis o i furbi a tassametro possono definire oggi un “progressista”, era stato fascista, dunque conosceva bene i meccanismi di seduzione e di repressione che i regimi sempre e ovunque usano per zittire o comprare chiunque osi criticare il duce del momento, ed era uno degli ultimi grandi vecchi che potevano riconoscere i sintomi di un male che avevano vissuto. Faccio una comoda profezia; preparatevi a vedere sempre più spesso nelle tv del Minzculpop questi bufonidi in giacca e cravatta, questi rospi ammaestrati del neo-giornalismo di regime (con tutto il rispetto per i rospi veri, utilissimi animali) quando, ahinoi, riprenderà la stagione e andranno a sputare la loro saliva nei talk show di portineria e a spiegarci che l’informazione italiana è tutta ‘de sinistra’. E ascoltate che cosa Montanelli dice del Fini di qualche anni fa, oggi manganellato dai mazzieri del suo stesso partito co-fondato. Come Indro, così non è Gianfranco Fini a essere diventato “progressista”. E’ l’asse del potere italiano, dominato dall’ignobile alleanza-sudditanta fra Lega e Pdl a essersi spostato a un punto di allucinazione demagogica e di demenza irresponsabile nel vuoto di una opposizione responsabile e coerente, tale da fare apparire quei conservatori ancora dotati di qualche pudore e di qualche dignità come feroci comunisti.

lunedì 24 agosto 2009

LA FAMIGGHIA PADANA

Leggo sul Sole 24 Ore che Renzo Bossi veterano e reduce di ben tre trombature all’esame di maturità e chiamato con lusinghiero soprannome “la Trota” dallo stesso papà Humbert, imag_11740791_45110è entrato, sicuramente per meriti e curriculum, a far parte della speciale commissione che avrà il delicatissimo compito di sorvegliare per conto delle piccole imprese la realizzazione dell’Expo 2015 a Milano e la distribuzione di fondi e commesse in quel carrozzone che comincia a suscitare le preoccupazioni di Formigoni e a richiamare l’attenzione del magistrati. E’ una nomina che offre sicure garanzie di attenta e preparata supervisione sullo snodo cruciale del carrozzone - i danèe - e un esempio concreto, fattivo, non parolaio, di come la Lega protegga la famiglia e affermi i valori più autentici della cultura italiana, fondata sulla parentela, già mostrato quando Humbert sistemò al Parlamento Europo (dunque a spese nostre) alcuni dei suoi cari. Lo specchietto del “merito” è per i polli che danno i voti. La famigghia è per noi che l’abbiamo potente e duro.

venerdì 21 agosto 2009

fermiamoliextracomunitari

Nel suo commento alla tonnara umana nel Canale di Sicilia, il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire denuncia la “indifferenza” dell’Europa grassoccia e spaventata davanti all’olocausto continuo di disperati non colpevoli d’altro che di essere nati nel posto sbagliato, magari con l’aggravante (?) della carnagione sbagliata. Il riferimento alla Shoa e alla indifferenza dei bravi burger tedeschi davanti ai treni piombati sembra forte e ha scandalizzato i benpensanti, ma potrebbe essere invece troppo timida. Il sentimento che trasuda dai commenti nei blog dei giornali “cattivisti”, quelli che sono liberi di scrivere ciò che il governo vuole, è odio. E’ quel liquido tossico che tutti i regimi, in tutti i tempi e i luoghi, sotto qualsiasi colore, sempre distillano e vendono a barili per ubricare i cittadini e indirizzare la loro frustrazione e le loro paure contro nemici e obbiettivi di comodo e per nascondere la propria inettitudine e le proprie malefatte.

martedì 18 agosto 2009

Italiani d´ Argentina

Siamo arrivati a cinque telefonini a testa (vuota) per ogni italiano, mentre crolla la vendita di libri. Non mi piace ammettere che Berlusconi ha ragione, ma quando considera gli italiani bambini non troppo intelligenti non e’ lontano dal vero. Anni addietro, i benpensanti accusavano i comunisti di portare il cervello all’ammasso. Oggi facciamo di peggio. Portiamo, destra e sinistra, benpensanti e bols’eviki, illuministi e oscurantisti, il cervello in friggitoria. P.S. Lo sapete, vero, che tutti i cellulari sono rintracciabili dal “Grande Fratello” anche quando sono spenti, purch`e ci sia dentro una batteria ancora carica?