Vale la pena di rivedere questi tre minuti di intervista data da un Montanelli ormai vicino alla fine dei propri giorni (quando si può dire la verità fottendosene del mondo) e soprattutto di riascoltare questa frase:
venerdì 28 agosto 2009
COSA E` LA DEMOCRAZIA? http://www.youtube.com/watch?v=LhXWt92BkI8&feature=PlayList&p=D26E4F1E60A69909&playnext=1&playnext_from=PL&index=6
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Vale la pena di rivedere questi tre minuti di intervista data da un Montanelli ormai vicino alla fine dei propri giorni (quando si può dire la verità fottendosene del mondo) e soprattutto di riascoltare questa frase:
“Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello”. Montanelli, che soltanto gli idioti gratis o i furbi a tassametro possono definire oggi un “progressista”, era stato fascista, dunque conosceva bene i meccanismi di seduzione e di repressione che i regimi sempre e ovunque usano per zittire o comprare chiunque osi criticare il duce del momento, ed era uno degli ultimi grandi vecchi che potevano riconoscere i sintomi di un male che avevano vissuto. Faccio una comoda profezia; preparatevi a vedere sempre più spesso nelle tv del Minzculpop questi bufonidi in giacca e cravatta, questi rospi ammaestrati del neo-giornalismo di regime (con tutto il rispetto per i rospi veri, utilissimi animali) quando, ahinoi, riprenderà la stagione e andranno a sputare la loro saliva nei talk show di portineria e a spiegarci che l’informazione italiana è tutta ‘de sinistra’. E ascoltate che cosa Montanelli dice del Fini di qualche anni fa, oggi manganellato dai mazzieri del suo stesso partito co-fondato. Come Indro, così non è Gianfranco Fini a essere diventato “progressista”. E’ l’asse del potere italiano, dominato dall’ignobile alleanza-sudditanta fra Lega e Pdl a essersi spostato a un punto di allucinazione demagogica e di demenza irresponsabile nel vuoto di una opposizione responsabile e coerente, tale da fare apparire quei conservatori ancora dotati di qualche pudore e di qualche dignità come feroci comunisti.
Vale la pena di rivedere questi tre minuti di intervista data da un Montanelli ormai vicino alla fine dei propri giorni (quando si può dire la verità fottendosene del mondo) e soprattutto di riascoltare questa frase:
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